domenica 8 novembre 2009

L'altro Bruce sta con i Casinari



E' uscito da circa un mese e mezzo il nuovo album di Bruce Hornsby and the Noisemakers dal titolo Levitate.Molti di voi sicuramente ricorderanno questo artista per il grande successo ottenuto insieme al suo primo gruppo The Range sul finire degli anni 80 e soprattutto per il forunatissimo singolo The way it is.Dopo una collaborazione di circa 2 anni con i Greteful Dead di Jerry Garcia Bruce si è concentrato sulla carriera solista pubblicando 2 ottimi albums nel 93 e nel 95 che in Europa però non hanno avuto grosso riscontro di pubblico.Dall'inizio del nuovo millennio Bruce si fa accompagnare dai Noisemakers e Levitate è il quarto capitolo di questa avventura.Si tratta di un disco sicuramente variegato dove Hornsby dimostra tutta la sua ecletticità passando dal folk al rock-blues al pop jazzato sino ad indossare quasi i panni del crooner.L'album è stato anticipato a giugno dalla title-track proposta come singolo ( scelta davvero azzardata ),in contemporanea invece all'uscita del disco viene ora proposto come brano di punta Prairie Dog Town che a mio giudizio dovrebbe destare l'entusiasmo di qualche blogger amico data l'atmosfera da Far-West che riesce ad evocare.All'inizio del post potete ascoltare la versione live di Space is the place,brano che in studio vede la partecipazione di Eric Clapton nell'assolo centrale di chitarra.
Sull'opera pende l'accusa di essere troppo ibrida per l'elevato numero di generi musicali che vengono citati ed è anche destinata ad un pubblico di nicchia visto l'evidente basso potenziale commerciale.
Nonostante tutto ciò a me,per quel che può contare,è piaciuto molto.
Istruzioni per l'uso : al fine di poterlo apprezzare appieno si consiglia vivamente l'ascolto solo dal tardo pomeriggio in avanti.

7 commenti:

silvano ha detto...

Piace anche a me Hornsby. Il suo limite è lo strafare, anzi no non lo strafare ma il mettere troppa carne al fuoco. Nei suoi dischi nella sua musica c'è "troppo" che non sarebbe un limite se riuscisse ad amalgamare il tutto. Invece sempre si percepisce un filo di "troppo" non so spiegarmi meglio ma è la sensazione che ne traggo ascoltandolo. Peccato che non riesca ad esprimirsi appieno chè potrebbe essere un Joe Jackson più energetico e rockettaro.
Resta cmq un grande talento.

Leandro Giovannini ha detto...

mah, io invece considero un pregio che uno si sappia misurare con più generi musicali, pensiamo per esempio a quello che hanno fatto i Clash con London Calling e Sandinista, è un modo per non sclerotizzarsi su un genere particolare, anche se è un dono non concesso a tutti.
Canzone perfetta da ascoltare dopo la vittoria dei Viola ad Udine e gustandosi un buon bicchiere di Brunello.

Euterpe ha detto...

@ harmonica
pensavo giusto a te ascoltando questo disco,secondo me alcuni pezzi ti dovrebbero piacere molto.Complimenti per la vittoria e ti invidio per il Brunello.Alla salute!

il Russo ha detto...

Palesemente for Harmonica questo post, palesemente...

Euterpe ha detto...

@ Il Russo
ma cosa c'è da lamentarsi che oggi ti ho anche invitato pubblicamente a pranzo?

DiamondDog ha detto...

E' un ottimo autore però sono abbastanza d'accordo con Silvano, non è questione di toccare troppi generi ma di suonare troppo.
Anche il famoso giro di piano di The way it is, per quanto ipermemorabile, conteneva "troppe note" (come la famosa battuta del sovrano d'Austria dopo il concerto di Mozart in "Amadeus").
Per i miei gusti, s'intende eh.

Maurizio Pratelli ha detto...

ero rimasto a mandolin rain... in effetti ridonda un po'. lui è così