martedì 28 febbraio 2012

Caro Bruce ti voglio bene lo stesso

Ho già ascoltato più volte il nuovo album del Boss dal titolo Wrecking Ball. Premetto che sono stato, e probabilmente lo sono ancora, un suo grande fan. Mi sono anche preso la briga di andare a leggere più di una recensione su questa sua nuova uscita incrociando pareri piuttosto discordanti. Devo dire che dai tempi di Born in the Usa non ero più riuscito ad entusiasmarmi completamente per un suo disco ad eccezione di qualche brano estratto da Tunnel of Love , The rising e poco altro. Purtroppo la sensazione destatami dal singolo We take care of our own ha trovato conferma nell'ascolto dell'intero album. Con tutto l'affetto e la riconoscenza che continuo a provare per questo artista non posso fare a meno di constatare che la sua proposta musicale è diventata per le mie orecchie eccessivamente ripetitiva, oltre a ciò non sono neppure riuscito a trovare un pezzo che avesse per lo meno un po' di ruffiano appeal per farsi inconsciamente canticchiare. Ho letto molti consensi sui testi dei brani contenuti in Wrecking Ball, che per la verità non ho ancora avuto modo di approfondire. Si dice che a livello lirico sia uno dei suoi lavori più incazzati perché l'attacco al sistema è frontale ed ad ogni parola trasuda una rabbia difficilmente riscontrata prima. Non voglio essere il solito osservatore disincantato che ha perso la poesia della vita, ma faccio davvero fatica a dare credibilità completa alla rabbia ed al disagio nei confronti della moderna società espressi da un multimilionario 63enne.
Non nascondo, in conclusione, un certo imbarazzo ed una certa sorpresa nel vedere come molti recensori ben più qualificati del sottoscritto abbiano speso parole di apprezzamento per l'opera in questione. Può essere dunque che dopo un lungo ed intenso periodo di percorso comune le nostre strade abbiano preso direzioni separate e che dunque io non sia più in grado di intercettare nel modo corretto quello che Springsteen ci vuole comunicare.
L'attuale mia sensazione nei confronti della sua musica è come quella che si può avere per una persona che si è amata alla follia ed alla quale ancora si vuole,e si vorrà, molto bene ma che ti fa sentire meglio se non la frequenti.


venerdì 17 febbraio 2012

Masturbation hits


L'altro giorno vi ho parlato di gruppi che vengono ricordati più o meno per una sola canzone.
All'interno di quella categoria vi è una sub-categoria di canzoni riguardanti la masturbazione.
In alcuni brani il riferimento al " vizio solitario " è abbastanza velato come per esempio nel caso dei Vapors e la loro Turnin' Japanese che potete ascoltare ad inizio post.
Altre volte addirittura il titolo della canzone diventa una vera e propria dichiarazione di intenti come difatti avviene in I touch myself del duo australiano dei Divinyls.


Curioso poi che agli inglesi ( a quanto pare ) dicessero che abusando di se stessi si diventava giapponesi mentre noi in Italia rischiavamo la cecità!
Motivo in più per ammirare la perfida Albione!
Avete qualche altro hit del piacere solitario da suggerire eccetto America della Nannini?

mercoledì 15 febbraio 2012

One hit wonders


Cari amici, premetto che con questo articolo voglio solo proporre alla vostra attenzione tre brani da tre diverse decadi che possono essere considerati come i più grandi successi dei gruppi in questione.
Lungi da me l'intenzione di presentarli come gemme assolute del passato che non sono state riconosciute per il loro valore effettivo. Sono solo canzoni che mi sono piaciute e che continuano ad allietare il mio udito ogni volta che le riascolto e che magari qualcuno di voi potrebbe non conoscere o non ricordare.
Ad inizio post ho inserito il video dei Modern English dal titolo I melt with you dell'82, qui sotto invece potete rivedere e riascoltare You Wanted more dei Tonic, pezzo di fine anni 90 ed estratto dalla colonna sonora del film American Pie.


Per chiudere un brano dei primi anni 00 dei Fountains of wayne intitolato Stacy's Mom.


Su quest'ultima scelta credo abbia influito la visione della mamma di Stacy nella clip.
Mi rendo conto che nonostante i 46 anni suonati l'adolescente che è in me non ha ancora deciso di crescere, per lo meno dal punto di vista musicale.
Spero che non sia una colpa grave.

lunedì 13 febbraio 2012

THE WORLD RADIO DAY

"Amo la radio perché arriva dalla gente
entra nelle case e ci parla direttamente
se una radio è libera ma libera veramente
piace anche di più perché libera la mente"



Oggi, lunedì 13 febbraio 2012, si celebra la prima GIORNATA MONDIALE DELLA RADIO.La Giornata promossa dall'Unesco coincide con l'anniversario della prima trasmissione radiofonica delle Nazioni Unite. Per chi è abituato a seguire in diretta sul web quello che succede in ogni angolo del mondo, può risultare difficile ricordarsi che non ovunque esiste una connessione internet e che la radio è l'unico mezzo di comunicazione in grado di raggiungere veramente un numero indefinito di persone. In molti Paesi la sua esistenza è fondamentale per garantire quella libertà di espressione che viene spesso censurata per tenere la popolazione in uno stato di ignoranza tale da obbedire ai governi più dispotici. La libertà a volte viene cinguettata, altre volte naviga su onde radio.

http://www.academiadelaradio.es/diadelaradio/index.html

martedì 7 febbraio 2012

C'è compleanno e compleanno


Oggi 7 Febbraio si celebra il sessantesimo compleanno del Vasco nazionale, ieri invece ricorreva la data di quello che sarebbe stato il sessantasettesimo compleanno di Bob Marley. A volte basta un giorno per fare la differenza....
Nel 1979 usciva l'inno nazionale di Vasco : Albachiara. Nello stesso anno compravo in vinile Survival di Bob Marley che era appena uscito.
Il disco si apriva con il brano che potete ascoltare ad inizio post.

sabato 4 febbraio 2012

E allora Tangier !

Stimolato dal post sui Cinderella dell'amico Diamond Dog eccomi qui a dire qualcosa dei Tangier.

La band è originaria di Philadelphia e nasce nella seconda metà degli anni 80 sulla spinta del chitarrista ed autore Doug Gordon. Pubblicano un primo album nell'85 che purtroppo non sono riuscito a procurarmi, nell'89 incidono il secondo dal titolo Four winds ed ottengono un discreto riscontro nelle charts americane grazie anche al singolo On the line che potete ascoltare ad inizio post. Nel 91 esce il terzo ed ultimo album dal titolo Stranded anticipato dall'omonimo singolo che potete ascoltare qui sotto.

Nel frattempo se ne era andato il cantante dei primi 2 dischi Scott Mattson rimpiazzato dall'ottimo Mark LeCompt. Nonostante il mio impegno fatto di intensa programmazione radiofonica ( ah! ah! ) il nuovo prodotto non replica i buoni risultati del predecessore e la band si scioglie. Il mio brano preferito rimane comunque la ballad Since you've been gone che vi propongo qui sotto.

All'epoca vennero tacciati, come tanti altri del resto, di scopiazzare il sound dei Whitesnake di 1987. A me però piacevano lo stesso.