giovedì 30 luglio 2009

MIKA... sarà un cantante?!?



Cari amici dell'Orecchio di Afrodite quello che avete appena visto e sentito è We are Golden il nuovo singolo di Mika,quello che 2 anni fa ci aveva frantumato le gonadi con il tormentone Grace Kelly e qualche "fenomeno" lo aveva già definito il nuovo Freddy Mercury!!!
Visto che qualche anno di esperienza nell'ascolto della musica pop purtroppo ce l'ho,appena sentito il ritornello di questo irresistibile hit mi son detto:"....eppure mi ricorda qualcosa..."



Ma no forse sono il solito rompicoglioni che vede marcio ovunque, però sentendo una seconda volta il ritornello potrebbe anche essere.....



Beh, cari miei , se non lo condannano per plagio questa volta non so che cosa si debba fare di più per essere accusati di aver copiato.
In conclusione non chiedetemi perchè vado a vedere i concerti dei 60enni....perchè se questi sono i nuovi genii della musica leggera.....

mercoledì 29 luglio 2009

Concerto John Fogerty Piazzola sul Brenta



E' stata l'ennesima bella serata in questa mia personalissima estate dedicata al grande Rock dal vivo.Per la serie se non son vecchi non li vogliamo,dopo Eagles Jethro Tull e il Boss mi sono gustato anche John Fogerty ( già leader dei Creedence Clearwater Revival )nella suggestiva cornice dell'Anfiteatro Camerini a Piazzola sul Brenta (PD).Primo appunto alla manifestazione che mi preme fare è la scelta della disposizione della platea a mo'di teatro che poco si addice ad un concerto di questo genere dato che se non sei un cestista e ti trovi davanti uno alto non vedi niente e rimpiangi di non avere preso il biglietto meno costoso ma collocato su una tribunetta stile stadio che non comporta copertura della vista.Seconda piccola lamentela i 40 minuti di ritardo del Nostro che si presenta sul palco alle 22.10 ma si fa subito perdonare infilando di partenza una serie di 9 classici dei Creedence che mi entusiasmano particolarmente anche se onestamente l'ambiente fa fatica a scaldarsi probabilmente a causa dell'età media del pubblico ampiamente oltre i 50...
Anche se ero preparato mi impressionano i cambi di chitarra di Fogerty ad ogni brano, la voce comunque non risente assolutamente di più di 40 anni di carriera ed anche la band non fa rimpiangere la line-up originale dei Creedence anche se il faccione di Doug Cosmo Clifford mi manca.Il primo brano non Creedence è Big Train from Memphis preceduto da una versione improvvisata di Cotton Fields che i fans delle prime file strappano a John e che viene fatta cantare al pubblico.Dopo la dedica di Joy of my Life alla moglie Juliet che non entusiasma l'audience e l'esecuzione di Workin'on a Building l'atmosfera cresce di intensità e finalmente posso cantare Have you ever seen the Rain, fino ad allora avevo dovuto trattenermi per non disturbare i vicini ( se non volete il casino comunque andate a vedere l'Opera all'Arena).Grandi applausi se li merita il lungo assolo di Keep on chooglin'e anche I Heard it through the Grapevine che testimonia l'importanza dell'influenza soul nel sound dei Creedence.Ci si avvicina al gran finale e l'energia trasuda dalla voce e dalla chitarra del rocker californiano che ci stende con una cinquina da K.O. che si apre con Good Golly Miss Molly e si chiude con Fortunate Son ( la mia preferita ).I Bis obbligati sono Rockin'all over the world e l'immancabile Proud Mary.Il concerto è stato talmente bello che anche l'altra parte dell'Orecchio si è fatta trascinare nei battimani ed ha addirittura cantato qualche ritornello !!( un fatto senza precedenti ).
Questa la scaletta eseguita :
Hey Tonight
Green River
Suzie Q
Who'll stop The Rain
Born on the Bayou
Lookin' out my Backdoor
Ramble Tamble
Midnight Special
Cotton Fields
Big Train from Memphis
Don't you wish it was true
Joy of my life
Workin'on a Building
Have you ever seen the Rain
Keep on chooglin'
Night time is the right time
Blue Ridge Mountain Blues
I heard it through the Grapevine
Good Golly Miss Molly
Rock'n'Roll girls
Down on the Corner
Bad Moon Rising
Old man down the Road
Fortunate Son
Bis
Rockin'all over the world
Proud Mary

lunedì 27 luglio 2009

Harry Potter e il principe mezzosangue

E' l'ignoto che temiamo quando guardiamo la morte e il buio… -Albus Silente-



Sono fan di Harry Potter da circa otto anni, da quando comprai in una piccola libreria di Covent Garden,a Londra,il terzo volume della saga,"Harry Potter and the prisoner of Azkaban".Mi piaceva la copertina e volevo qualcosa di semplice,un libro da bambini,per migliorare il mio inglese.Non sapevo ancora che sarebbe stato l'inizio di trepidanti attese per l'uscita del nuovo volume della saga,di ore trascorse a divorare le pagine del libro con il vocabolario alla mano perchè naturalmente bisognava comprare l'edizione originale che usciva decisamente prima della versione italiana,di discussioni animate con bambini di qualche generazione posteriore la mia,di code affollate davanti ai cinema il giorno di uscita dell'adattamento cinematografico di ogni singolo episodio delle avventure del maghetto quattrocchi. Quando ho finito di leggere il settimo ed ultimo volume della saga devo ammettere che un po' mi è dispiaciuto,è stato un po' come incastrare l'ultimo pezzo di un grande puzzle che cercavo di ricomporre da anni.Per fortuna che ci stanno mettendo più del previsto con le uscite cinematografiche.Il film del sesto volume è infatti uscito il 15 luglio e per il capitolo finale sono stati previsti ben due film. Tutto questo per annunciare che sabato sera, finalmente ,l'orecchio di Afrodite è andato al cinema a vedere Harry Potter e il Principe Mezzosangue.Pubblico in sala eterogeneo. Si spengono le luci e in pochi secondi si scivola nel magico mondo di Hogwarts.Ero pronta al peggio.Negli ultimi giorni avevo letto in rete commenti poco lusinghieri a riguardo da parte dei potteriani.A me,invece,il film è piaciuto e non l'ho trovato per nulla noioso nonostante la lunghezza.Inoltre, l'altra metà dell'orecchio ,che non è un fanatico potteriano e quindi riesce ad essere più oggettivo nel suo giudizio riguardo al film,ha seguito tutto il tempo con interesse facendo addirittura qualche domanda e alla fine si è dichiarato soddisfatto dello spettacolo.

Trama:nel 5 film(Harry Pottere e l'ordine della Fenice)Harry ha scoperto la profezia che lo riguarda e il suo ruolo di prescelto per sconfiggere Voldemort.Il sesto episodio si apre con i Mangiamorte che seminano il panico tra maghi e babbani;Voldemort sta tornando ed Harry,aiutato da Silente, si prepara ad affrontarlo.Durante il sesto anno ad Hogwarts in compagnia dei due inseparabili amici Ron ed Hermione,Harry frequenta lezioni private con Silente durante le quali si immerge nei ricordi di Tom Riddle,Lord Voldemort,alla ricerca del ricordo che possa permettergli di sconfiggere il più potente mago oscuro di tutti i tempi.Accore in suo aiuto il nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure,il professor Lumacorno,depositario del segreto che permetterà ad Harry e Silente di annientare Voldemort. Si scoprirà infatti che per divenire immortale colui che non può essere nominato è ricorso ad un potente incantesimo, gli Horcrux, che gli ha permesso di dividere la sua anima in sette parti e di nasconderla in sete oggetti.Per annientarlo è necessario trovare tutti e sette gli horcrux ed annientarli.Nel frattempo Draco Malfoy,divenuto un mangiamorte,si prepara a compiere il suo destino,uccidere Silente,protetto dal professor Piton che si scopre essere rimasto sempre fedele al mago oscuro ed essere il Principe Mezzosangue del titolo. Come se non bastasse,i giovani maghi in questo episodio hanno a che fare con un altro avversario:gli ormoni adolescenziali che spingeranno Hermione tra le braccia di Ron ed Harry tra quelle di Ginny.Il film si conclude con la morte di Silente per mano di Piton e le bacchette magiche degli studenti di Hogwarts levate verso il cielo in onore del loro preside.

Perchè mi piace così tanto Harry Potter? Perchè mi permette di fermare il tempo,di sentirmi ancora bambina e non dover sempre affrontare il fatto di essere cresciuta. D'altra parte della sindrome di Peter Pan si sente parlare da un pezzo....

Aspettando....Fogerty



Domani sera L'Orecchio di Afrodite sarà in trasferta a Piazzola sul Brenta per il concerto di una delle leggende viventi del Rock'n'roll d'Oltreoceano : John Fogerty, leader degli indimenticati ed indimenticabili Creedence Clearwater Revival.
Come riscaldamento gustiamoci questo grande classico originariamente contenuto nell'album Willy and The Poorboys,offerto ieri sera al pubblico di Lucca.
Nella malaugurata ipotesi che non dovesse eseguire Fortunate Son sappiate già che non lo facciamo andare a casa......

mercoledì 22 luglio 2009

Il Rocker Bionico



Amo Bruce da quasi 30 anni e questo è stato il quarto concerto che ho visto,oltre alle centinaia di registrazioni più o meno legali ascoltate negli ultimi 3 decenni.C'è una regola fondamentale nelle performances del Boss e cioè che non c'è niente che si possa prevedere prima a riguardo della scaletta che seguirà e difatti tutto questo è stato confermnato anche il 21 luglio allo stadio Olimpico di Torino.Con una decina di minuti di ritardo Springsteen e la E-Srteet Band sono saliti sul palco e il primo brano è subito una grande sorpresa : Loose Ends un vecchio inedito stampato ufficialmente nella raccolta Tracks di fine anni 90.Ancora stordito dalla sorpresa vengo steso da Badlands e da Hungry Heart che canto praticamente da solo all'interno del mio settore.Dopo 20 minuti sono già afono ma mi riorganizzo per il coro di Outlaw Pete e poi svengo perchè Bruce mi regala Workin'on the Highway che non sentivo dal vivo dall'85!!!!!Avrei bisogno di un cardiotonico ma c'è Workin'on a Dream e non posso perderla anche perchè si sta preparando il terreno ad un altro tuffo negli anni 80 con Murder Incorporated, un brano che 25 anni fa ha fatto vendere migliaia di bootlegs finchè a metà degli anni 90 non è stata inserita in un greatest hits.La serata è di quelle che non si possono dimenticare e allora vai con Johnny 99, un pezzo acustico da Nebraska,che negli anni è diventato un classico country con Nils Lofgren che magheggia alla steel guitar.Uno dei momenti più intensamente emotivi è stata sicuramente la versione di American Skin nel cui testo si ritrova l'impegno civile del rocker del New Jersey.Si riparte ed ecco un altro cavallo di battaglia dei tempi che furono Raise your Hand che tira la volata alla prima cover in programma Travellin'Band dei Creedence Clearwater Revival, praticamente un salmo responsoriale nella biblica storia del Rock Americano.Finalmente riprendo fiato e mi gusto Drive all Night mi riscateno con Two Hearts secondo ed ultimo brano da The River ( sigh !) e ascolto My love will never let you Down preparando il fazzoletto che mi servirà di lì a poco perchè inizia una serie folgorante : Waitin'on a sunny Day fa fluttuare il prato dell'Olimpico come un campo di grano con tanto di bimba a cui Bruce fa cantare il ritornello,The Promised Land mi scuote dalla testa ai piedi,My Hometown mi commuove e Badlands mi lascia a terra senza più fiato perchè ho gridato troppo ma il dovere chiama e allora vai con Lonesome Day e poi a saltare con The Rising.A Questo punto penso come cazzo faccia quel vecchiaccio malefico ad avere tutta quella forza quando io che sono decisamente più giovane sono sfinito.Spero di poter riposare un pò ma non c'è nulla da fare perchè arriva l'Inno di un'esistenza e si sta in piedi urlando ogni singola sillaba perchè.....tramps like us Baby we were BORN TO RUN.
Tutti a casa? Non se ne parla proprio infatti ecco i bis : Land of Broken Dreams, American Land che trasforma il palco in un Pub irlandese il giorno di san Patrizio e poi l'apoteosi con Glory days, Dancing In the dark con una giovanissima scelta per ballare sul palco al posto della consueta gnocca di turno e il super finale con Twist and Shout in versione tex-mex miscelata con La Bamba.
Adesso è veramente finita dopo tre ore in cui il braccio bionico del Rock'n'roll ha dimostrato che la musica rende davvero immortali poichè solo un Highlander a 60 anni può permettersi di correre suonare e cantare come fa lui.Non dimentichiamo che tutto ciò è reso possibile anche da quei musicisti come Little Steven, Max Weimberg, Roy Bittan,Garry W.Tallent ,Nils Lofgren e l'immenso CLarence Clemons che da più di 35 anni condividono le scene col Boss.
Ultima riflessione : gli idoli che ti scegli da ragazzo sono come quelle amicizie che ti porti con te per tutta la vita non ti tradiranno mai perchè sono come te.

GRACIAS BRUCE
OBRIGADO BRUCE
THANK YOU BRUCE
GRAZIE BRUCE

sabato 11 luglio 2009

Liturgia Laica Irlandese



Eravamo in centomila era il titolo di una vecchissima canzone di Celentano che comunque non racconta una realtà molto distante da quella vissuta la sera del 7 luglio 2009 allo stadio Meazza di Milano.L'unica volta che avevo visto gli U2 in concerto era stato 22 anni fa a Modena durante il tour di The Joshua Tree, quindi all'apice della forma fisica e compositiva,comprensibile dunque la curiosità di un fan della prima ora di vedere come stanno i suoi idoli dopo 3 decenni di carriera.
Non nascondo poi che ulteriore motivazione per partecipare all'evento me l'ha data anche la presenza degli Snow Patrol come gruppo spalla e devo dire che a conti fatti la fiducia è stata ben riposta.La band scozzese è infatti salita sul palco alle 19.30 ed ha suonato per circa 40 minuti proponendo un ottimo set di canzoni non particolarmente apprezzato da un pubblico inspiegabilmente freddo ( nel settore arancio credo di essere stato l'unico a cantare ).Nonostante ciò complimenti ai ragazzi che hanno dimostrato di meritare il successo che hanno ottenuto sino ad ora e mi permetto di segnalare una versione di Chasing Cars davvero intensa e coinvolgente.Pochi minuti dopo le 21 il vescovo laico Paul Hewson coadiuvato da altri 3 alti prelati della Chiesa laica Irlandese dava inizio alla funzione.Un concerto degli U2 è ormai diventato negli anni qualcosa di accostabile ad una Messa, con il pubblico che risponde in maniera omologata e canonizzata agli inviti degli officianti.La scelta però di Breathe come primo brano in scaletta lascia un po'perplessi,meno male che arrivano subito No Line on the Horizon ,Get on your Boots e Magnificent a spazzare via i dubbi, tra l'altro nonostante i miei fondati timori Bono sembra in ottima forma con l'ugola.Pagato il primo tributo al nuovo album ci si può tuffare nei classici e allora ecco Beatiful Day seguita da Still Havent'found...che sfuma nella cover di Stand By Me e San Siro diventa un gigantesco Karaoke.Si prosegue con Angel of Harlem ,pezzo dell'88 ,che dà lo spunto per un rapido tributo a Michael jackson con 2 accenni a Man in the Mirror e Don't stop till......il caso vuole ( o la sfiga ) che sia il 18esimo compleanno della figlia di Bono quindi brindisi sul palco con tanto di festeggiata presente e pubblico non entusiasta di intonare l'happy birthday,forunatamente il tutto dà la scusa di esguire il brano più antico di tutta la scaletta : Party Girl.Un po' di pazienza per sopportare Spanish Eyes dal peggior album del gruppo ( all that you can't leave behind ) ed Unknown caller per arrivare al momento magico del concerto con la riproposizione di The Unforgettable Fire ( da quasi 20 anni assente dai palcoscenici )seguita da City of blinding Lights e una superba Vertigo che fa tremare l'impianto.Al massimo dell'eccitazione di massa viene proposta I'll go crazy if i don't go crazy tonight ( prossimo singolo) in una particolare versione dance ( che non mi piace ) e che vorrebbe trasformare lo stadio in una discoteca.Siamo ai riti di conclusione con tanto di messaggi in video di Nelson Mandela e del vescovo Desmond Tutu e sermoni di Bono sul regime birmano e sulle promessse non mantenute di Berlusca sull'Africa ( peccato io volevo Noemi e la D'addario ),la colonna sonora è sostenuta dalle canzoni più famose del gruppo: Sunday Bloody Sunday , Pride, Walk on ,Where the streets.., One e With or Without You.I 90.000 presenti cantano all'unisono coprendo le pecche vocali di Bono a cui la malattia di 10 anni fa ha lasciato purtroppo danni permanenti .Sono quasi le 23.30 e per evitare che i residenti si incazzino ancora di più i 4 irlandesi ci salutano con Moment of Surrender.Durante un'esibizione di questa portata il livello emozionale si innalza talmente che si rischia di perdere la capacità di giudicare serenamente la prestazione del complesso .Mi sento comunque di promuovere a pieni voti la parte tecnica della performance, amche se non farsi travolgere dalla spettacolarità del palcoscenico e degli effetti speciali non è stato semplice .La cosa però che mi ha fatto più piacere è la consapevolezza di aver ritrovato 4 vecchi amici con cui non uscivo da tempo e che a parte le rughe gli acciacchi e i capelli non sono cambiati e che spero di poter rincontrare tra altri 20 anni.

No Way to Slow Down

Bergamo,4/7/2009 - Jethro Tull in concerto al Lazzaretto



Dopo 41 anni di onorata carriera, i pionieri del progressive rock non rallentano, continuano a suonare per un pubblico in continuo movimento generazionale che sabato scorso non si è arreso nemmeno davanti a un improvviso e violento acquazzone che ha fatto temere l'annullamento del concerto. Naturalmente lorecchiodiafrodite c'era! Ed ha aspettato per due ore sotto la pioggia che il concerto iniziasse...bhe, diciamo che la locomotiva di Ian Anderson e compagni si è adattata alla realtà del paese che li ospitava e ha accumulato un ritardo di due ore in solidarietà ai pendolari italiani...
Ma quando i Jethro Tull hanno iniziato a suonare,non gliene è fregato più niente a nessuno della pioggia che aveva inzuppato i vestiti e dell'attesa. Il pifferaio magico ha iniziato a soffiare nel suo flauto e i topolini sono corsi sotto il palco. Ok, il concerto è durato solo un'ora e mezza e la voce di Ian Anderson non è più quella che ascolto sui vinili, ma la magia del rock è sempre la stessa, capace di incantare perfino la pioggia che ha smesso di cadere alle prime note.
Io ho scoperto i Jethro Tull qualche estate fa,meglio tardi che mai,e la cosa che mi ha subito affascinata è stata la presenza di un leader che invece di suonare la chitarra o le tastiere utilizzava il flauto traverso per fare rock.
Nonostante il maltempo e la durata non prorpio generosa, è stato un concerto intenso e per me anche un po' triste perchè anche in questa occasione ho provato il rimpianto di non avere vissuto un passato a me più congeniale del presente.

sabato 4 luglio 2009

I Love Radio Rock

“La cosa che dà un senso a questo mondo folle è il rock and roll. E io sono stato folle a pensare che avrei mai potuto abbandonarlo”. DJ Gavin



Titolo originale: The Boat That Rocked
Produzione: Gran Bretagna, Germania 2009
Regia: Richard Curtis
Cast: Philip Seymour Hoffman, Bill Nighy, Rhys Ifans, Nick Frost, Kenneth Branagh, Emma Thompson
Durata: 135′
Genere: commedia
Distribuzione: Universal Pictures
Data di uscita: 12 giugno 2009

Giugno. Domenica pomeriggio. Cinema Multisala semi deserto. L’orecchio di Afrodite decide di chiudere fuori dalla porta tutto e tutti e vivere un sogno lungo 135 minuti insieme ad altre 13 persone in una sala che ne potrebbe ospitare circa 130.
I Love Radio Rock si ispira alla vera storia di radio Caroline, http://www.radiocaroline.co.uk/#home.html_1, la radio pirata che, al largo del mare del Nord lontano quanto bastava dai confini dell’isola britannica per trovarsi in acque internazionali, trasmetteva la musica che avrebbe cambiato il mondo in un periodo in cui il rock e il pop venivano considerati fuorilegge dal governo del Regno Unito perché considerata musica del diavolo il cui ascolto indiscriminato poteva sviare le menti dei giovani inglesi.

Gran Bretagna 1966, nel periodo di maggior splendore per il pop britannico, la BBC trasmette solo due ore di rock and roll alla settimana. Per fortuna ci pensa una radio pirata, Radio Rock, a trasmettere da una nave in mezzo al mare pop e rock 24 ore al giorno ascoltata di nascosto da 25 milioni di persone, più di metà della popolazione. Carl, un ragazzo timido e impacciato, dopo essere stato espulso da scuola, viene mandato dalla madre ricca borghese a trascorrere un po’ di tempo con il padrino Quentin, capo della sopracitata Nave Radio. Il ragazzo viene accolto a bordo da un’eclettica ciurma composta da una decina di appassionati del rock disposti a tutto per difendere la libertà di ascoltare quel genere destinato a cambiare la fisionomia del panorama musicale mondiale. Sono capeggiati dal Conte, un americano grosso, diretto e assolutamente pazzo per la musica. Lo affiancano Dave, dall’umorismo crudele; Simon, super gentile e alla ricerca del vero amore; Mark, enigmatico, attraente e in grado di portarsi a letto qualsiasi donna; Bob, un capellone silenzioso che trasmette a tarda notte; Kevin il tardo; John, l’uomo delle news ; Angus, l’uomo più fastidioso d’Inghilterra e Gavin, tornato dal suo viaggio nella droga in America per riprendersi il suo posto di più grande DJ d’Inghilterra. Questa sarà per Carl una sorta di iniziazione, un’autentica esperienza di vita che lo farà crescere e prendere consapevolezza di sé.
Ma la radio pirata attira l’attenzione del Ministro Dormandy che tenta in tutti i modi di mettere fuorilegge i pirati e rimuovere la loro nefasta influenza dal Paese una volta per tutte. Il risultato è letteralmente una tempesta in alto mare che vede messe in pericolo le vite dei deejay pirati salvati dai loro fan accorsi con centinaia di barche mettendo in scena un epico salvataggio.
Il film è un tributo meritato alla rivoluzione culturale, sessuale e musicale degli anni ’60.