giovedì 28 maggio 2009

La collina dei conigli – Richard Adams-


Ero piccola, non mi ricordo che anno era, credo però fosse una domenica pomeriggio. Mi ricordo che ero seduta sul pavimento del soggiorno e che c’erano anche i miei genitori e le mie sorelle. Mio papà aveva ancora il privilegio di poter usare il telecomando e cambiare canale. E proprio cambiando canale si imbatté in un cartone animato che aveva per protagonisti dei conigli. Ma non erano dei teneri coniglietti…”ma bambine, questo non è un cartone animato, questo è il cartone animato tratto dal libro La collina dei conigli!” Ma papà, chissenefrega, noi vogliamo vedere l’Incantevole Creamy! A distanza di anni mi sono dovuta ricredere. Avremmo dovuto guardarlo, così magari ci veniva voglia di leggere pure il libro e non avrei aspettato così a lungo per tuffarmi nella lettura di questo bellissimo romanzo. Si, mi è piaciuto. Anche se all’inizio mi sembrava una noiosa storia di conigli.

Trama: un gruppo di conigli fugge alla distruzione della loro conigliera ad opera dell’uomo e va alla ricerca di un posto migliore in cui vivere e creare una propria colonia, incontrando pericoli e tentazioni nel corso del viaggio. Una meravigliosa fuga alla ricerca della libertà.Non ho ingranato subito la lettura, mi ci è voluto un po’ per appassionarmi e per familiarizzare con il lapino, la lingua dei conigli. Ma quando ho finito di leggerlo mi è dispiaciuto che fosse durato così poco.

Perché consiglio di leggerlo:

1)perché i due conigli da cui tutto ha inizio, Moscardo e Quintilio, sono fratelli e ciò per mette di riflettere sul legame tra fratelli

2)perché le conigliere che i nostri incontrano durante la loro fuga non rappresentano altro che le diverse forme di governo del mondo degli uomini. La conigliera da cui scappano è la monarchia, il governo di uno solo(Capo Coniglio); la prima conigliera in cui si imbattono a me sembra un esempio di anarchia, governo senza capi, dominato da un incombente fatalismo che non si può/vuole combattere; la conigliera del generale Vulneraria rappresenta un classico esempio di dittatura militare; la conigliera che formeranno sulla collina è la democrazia.

3)perché i conigli capiscono che per garantire un futuro alla loro stirpe c’è bisogno delle coniglie…

4)perché questi coniglietti si sbattono un sacco nonostante abbiano un’aspettativa di vita di soli due/tre anni.

5)perché i conigli capiscono che per sopravvivere devono integrarsi con gli animali delle altre specie.

6)perché mentre leggi libro immagini uomini e non conigli.

BUONA LETTURA

lunedì 25 maggio 2009

Vinilmania, 16 maggio


L’orecchio di Afrodite è sempre presente a Vinilmania, la fiera Internazionale del disco e del CD che viene ospitata tre volte l’anno al Parco Esposizioni di Novegro.

La preparazione all’evento inizia circa un mese prima. La sottoscritta ricorda all’altra metà dell’orecchio che il mese successivo ci sarà vinilmania. L’altra metà dell’orecchio, che è un malato di musica,nonché uno dei maggiori collezionisti di dischi al mondo, inizia ad eccitarsi all’idea. Giunto il giorno tanto atteso, ci presentiamo ai cancelli del parco esposizioni alle 9:30; le casse aprono alle 10. Ogni volta mi lamento perché arriviamo troppo presto e ogni volta mi viene spiegato che dobbiamo entrare tra i primi per poter avere i dischi migliori. Naturalmente hanno pensato la stessa cosa decine di altre persone…quasi tutti uomini…credo di essere l’unica donna in coda per entrare…Una volta all’interno iniziamo con un primo giro di perlustrazione che non ha altro scopo se non cercare ed identificare The Dutch Man, l’espositore olandese dal quale faremo incetta di dischi pagandoli 5 euro l’uno. L’intera giornata scivola veloce come le buste quadrate dei dischi tra le nostre dita. Mi sanguinano le unghie. Io cerco qualche disco per incrementare la mia scarsissima collezione, ma ogni volta che ne sollevo uno, una voce appena accennata mi dice “no, non ne vale la pena. Fammi dare un’occhiata. Non ti piace. Meglio un altro”. Non mi accorgo mai quando sta per arrivare, ma ogni volta,quando sto per avvicinarmi a una scelta, l’altra metà dell’orecchio arriva, spuntando tra gli scatoloni di carta pieni di dischi neri tenendo in mano una decina di album. Guarda il dico che ho scelto, lo apre con cautela, estrae il vinile maneggiandolo con delicatezza e lo guarda scrupolosamente per attestarne la qualità…insomma, guarda se è graffiato. L’UOMO DEI DISCHI HA DETTO SI. Io ne prendo uno, lui una decina. Con tutti i dischi che ha, non mi capacito ancora come sia possibile che ne trovi sempre da comprare. Facciamo passare tutti gli espositori (circa 300, di cui il 35% viene dall’estero), ma ci soffermiamo per i possibili acquisti solo negli stand dove ci promettono un disco a 4/5 euro e tre a 10. La nostra missione della giornata è comprare dell’ottima musica spendendo poco. Per me quasi ogni disco che mi passa tra le dita è una scoperta, per l’altra metà dell’orecchio il gioco è vedere quale disco gli manca…e posso assicurare che gliene mancano pochi.

Io sono nata con le cassette, sono cresciuta con i cd e adesso mi diletto con gli mp3. Ma l’altra metà dell’orecchio ha vissuto con e per i dischi in vinile. Lo invidio. Lui SA che le sensazioni che una musica può donare sono legate anche alla copertina dell’album, al ricordo del negozietto dove l’hai acquistato e alla gioia che hai provato quando l’hai tenuto in mano la prima volta. Lui SA che in certi casi possedere fisicamente della musica, racchiusa in un vinile, ci permette di rispolverare vecchi ricordi e sensazioni anche a distanza di anni e con più forza.

Bottino della mia giornata : 2 album degli America e 2 album di Miguel Bosè per meno di 20 euro.

Bottino della giornata dell’altra metà dell’orecchio: diversi vinili e diversi cd e un tuffo nel passato che non ha prezzo.


“E’ facile individuare i vinil-dipendenti. In testa si sono fatti una lista di possibili acquisti.”


“…sempre uomini giovani, con gli occhiali alla John Lennon e la giacca di cuoio e le braccia piene di buste quadrate. Giovani uomini che sembrano spendere una quantità spropositata di tempo cercando vecchi quarantacinquegiri degli Smith ormai fuori catalogo e introvabili album di Frank Zappa, le versioni originali, non le riedizioni. Tutta gente a un passo dalla pazzia, chiaro.”

Alta Fedeltà – Nick Hornby –

Monolitici Depeche

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I Depeche Mode sono forse l'unico gruppo degli anni 80 insieme agli U2 ad essere riuscito a passare indenne dall'orrore degli anni 90 e ad aver mantenuto l'ampio consenso di pubblico anche nella prima decade del nuovo millennio.Da poche settimane comunque è stato dato alle stampe Sounds of The Universe nuovo album della band inglese.Se qualcuno sperava ( ma perchè poi ? ) di trovare qualche segno di innovazione nel sound del gruppo sicuramente ne rimarrà deluso;il disco suona dark e new wave che più non si può.L'opera si apre con In chains ,uno dei brani più lunghi dell'album,che pare estratto da Songs from the Big Chair dei Tears for Fears, si passa poi a Hole to feed che nel refrain ricorda la melodia di The House of The rising Sun e si arriva quindi a Wrong ,primo singolo, che ha anticipato l'album di circa un mese e che si pone nella lunga schiera delle Depeche song stile Personal Jesus.Seguono poi 2 dei migliori brani della raccolta come Fragile Tension, classica ballata elettrica, che sicuramente piacerà ai nuovi fans di questo genere e Little soul con la sua dotta citazione nel finale del brano dove il riff di chitarra omaggia i Genesis di I can't dance.Entriamo poi nella parte meno riuscita dell'album con la banale In Sympathy l'inquietante Peace che ricorda in alcuni passaggi la Dreamdance alla Robert Miles e l'inutile strumentale Spacewalker, unico punto degno di nota la disperata Come back.La parte conclusiva del disco però riserva ancora qualche dimostrazione di classe cominciando dalla irresistibile melodia di Miles Away, l'incredibile ballata intimista Jezebel ai confini della lounge music nonchè unico brano non cantato da Dave Gahan e finalone in stile con la grintosa Corrupt.
Principale difetto del disco l'inevitabile manierismo di una Band giunta alle porte dei trent'anni di carriera.Ciononostante in un periodo come quello che stiamo vivendo dove questo genere musicale è tornato prepotentemente alla ribalta meglio ascoltare gli originali che degli improbabili epigoni.

sabato 23 maggio 2009

Un’astemia al Pils Pride

C’è sempre una prima volta per tutto. Quest’anno c’è stata la mia prima volta al Pills Pride del Birrificio Italiano di Lurago Marinone (Co). Niente di particolare se non fosse che io sono astemia…qualità molto apprezzata dai miei tre compagni di avventura che hanno potuto degustare tutto quello che hanno voluto sapendo che tanto poi avrei guidato io! Io ho l’innata capacità di dire la cosa sbagliata al momento giusto o la cosa giusta al momento sbagliato. “Scusate, ma cosa vuol dire Pills ?”. E’ comparsa a tutti e tre l’espressione da “oh mio dio,ma tu non sai nemmeno cosa stai facendo?!”. Fortunatamente mi trovavo in compagnia di persone informate sui fatti… – Pills: tipologia di birra che trae il nome da Pilsen, la città ceca in cui è nata e nella quale viene tuttora prodotta la famosa Pilsner Urquell. Molto apprezzato questo stile birrario si è diffuso in diversi Paesi dove vengono prodotte birre denominate pils o pilsener. Le pils sono birre a bassa fermentazione, di color oro pallido e in genere molto luppolate, il che conferisce un tocco di amarognolo in più (le pils bavaresi, al contrario, sono meno amare), gusto secco, pulito. Schiuma abbondante con perlage finissimo. Si bevono in calici flute.-

Appena entrati nel locale i miei tre esperti si forniscono di calice da degustazione dietro pagamento di una cauzione (2euro) e si avventurano nell’analisi delle Pills presentate per la serata…analisi che è proseguita per tutta la serata. La mia ossessione era quella di non riuscire a bere nulla. “ma questi ce l’avranno un bicchiere d’acqua per me?”. L’altra parte dell’orecchio (di Afrodite) si è sacrificato ed è riuscito a procurarmi una bottiglietta di coca cola. Comunque non sono stata l’unica a bere coca cola….nel tavolo dietro il nostro c’erano due bambini…

L’evento è una sorta di mini-festival monotematico incentrato su un unico stile birraio. L’idea di un festival dedicato solo ed esclusivamente alle Pils nasce dall’esigenza di restituire la giusta dignità a uno stile che più di ogni altro è stato devastato negli anni dai prodotti industriali. Le pils non prevedono altro che acqua, lieviti, malto e luppolo; il risultato finale si gioca quasi completamente sull’abilità nel bilanciare gli aromi e il dolce del malto con gli aromi e l’amaro del luppolo. Questa semplicità rappresenta invece la vera sfida per chi produce pilsner: i margini di errore sono minimi e l’abilità del birraio sta proprio nel realizzare qualcosa di particolare muovendosi all’interno di confini rigidamente prestabiliti.

Insomma, una pensa di uscire a bersi una birra in compagnia, emm una coca cola…, e invece scopre un nuovo mondo!


domenica 17 maggio 2009

EUROFESTIVAL 2009

Sabato 16 maggio
Quest’anno sono in Italia. E’ una tragedia…come faccio a vedere l’Eurofestival? Per fortuna esiste internet. Riesco a vedere la finale in streaming sul sito ufficiale http://www.eurovision.tv/. Venticinque i cantanti in gara. In diretta da Mosca.

ORE 21:00 Lo spettacolo ha inizio. Io però me lo perdo, l’inizio, per problemi tecnici del mio pc che si blocca sempre al momento meno opportuno. Ok, ok, funziona. Giusto in tempo per vedere l’esibizione di Dima Bilan, il vincitore russo dell’anno scorso. Plana sul palco come un angelo vestito tutto di bianco, accompagnato dal suono degli archi…devo ammettere che questa pop power ballad mi sembra meno peggio di come me la ricordavo dall’anno scorso….
INIZIA LA GARA.
1) LITUANIA , Sasha Son – Love -
Lui è molto elegante, seduto al pianoforte col cappello a tre quarti. La canzone è un classico R&B alla Alicia Keys…a un certo punto mi sembra addirittura di sentire qualche nota di Keep on falling…oddio, si è alzato dal piano e gli è spuntata una lingua di fuoco dal palmo della mano. Tutto sommato la canzone non è male, anche se è cantata tutta in inglese e questo comporta un abbassamento del mio livello di gradimento. Voto : +
2) ISRAELE, Noa & Mira Awad - There Must Be Another Way –
Loro sono elegantissime nei loro abiti da sera neri. Cantano in ebraico e si limitano ad usare l’inglese solo per il ritornello. Suonano pure le percussioni. Il connubio tra un’artista israeliana e un’artista araba funziona. Brano elegante. Voto : ++
3)FRANCIA, Patricia Kaas - Et S'il Fallait Le Faire
Anche lei sceglie il nero per l’abito monospalla che la fascia. E’ la classica ballata francese intimista da esistenzialista degli anni 2000. Canta in francese! Voto : ++
4)SVEZIA, Malena Ernman - La Voix –
La biondona bionica svedese compare in scena strizzata in un abitino bianco che termina con delle piume. Canta in inglese (argh!). L’attacco lirico della canzone lascia poi spazio a una melodia pop dance nella quale l’opera si intrufola ancora più volte fino alla fine del brano. Ma che è? Pop dance opera? Voto : 0/+
5)CROAZIA, Igor Cukrov feat. Andrea - Lijepa Tena –
Intro dai sapori balcanici. Lui è vestito in nero, lei in bianco. Cantano in serbo-croatao. Melodia balcanica dai chiari influssi orientali. Mi piace. Un po’ meno la scenografia vento un po’ kitsch che spettina la povera Andrea. Voto : +++
6)PORTOGALLO, Flor-de-lis - Todas As Ruas Do Amor –
Finalmente una donna un po’ in carne! Anche lei in nero, ma con un vistoso fiore rosso tra i capelli. E’ accompagnata dai suoi musicisti; una chitarra, una fisarmonica,…e poi canta in portoghese! Mi piace questo folk portoghese. Voto : +++
7)ISLANDA, Yohanna - Is It True? –
Un’altra che canta in inglese… biondina con un osceno abitino a balze azzurro da fata turchina. A me la canzone ricorda Life for rent di Dido, all’altra metà dell’orecchio che segue il festival con me ricorda Natalie Imbruglia. Non mi convince. Voto : 0/+
8)GRECIA, Sakis Rouvas - This Is Our Night –
Purtroppo canta in inglese. Vestito in bianco, è il classico tamarro greco. Fa pure il balletto truzzo con l’ombelico in bella vista. Pop dance tamarra che più tamarra non si può. Ma è greco…quindi mi piace prescindere. voto : ++
9)ARMENIA, Inga & Anush - Jan Jan –
Anche loro cantano in inglese…se non si è ancora capito, preferisco chi canta nella sua lingua…
Intro mediorientale che l’altra metà dell’orecchio dice essere un plagio di the way you make me feel di Michael Jackson…Sono in due a cantare, vestite con un abito tradizionale rivisitato in chiave moderna. Mi piacciono. Voto : +++
10)RUSSIA, Anastasia Prikhodko – Mamo –
Lei ovviamente canta in russo…Oddio, sembra non abbia trovato un abito e che si sia buttata addosso una tenda giusto per coprirsi un po’…tragica, urla, una lagna. Voto: +
11)AZERBAIJIAN, AySel & Arash – Always –
Pure loro con l’inglese…compensa l’intro mediorientale e la melodia tradizionale solcata da un pop con influenze dance. Sono una coppia: lui è un cesso, ma lei è bellissima (conferma anche la parte maschile dell’orecchio). Non capisco se lei ha una gamba di legno o un monocollant.
Voto
: ++

12)BOSNIA &HERZEGOVINA, Regina- Bistra Voda –
Finalmente qualcuno che canta nella sua lingua. Stile vagamente new romantic. Il lento stile marcetta mi acchiappa. Voto: ++
13)MOLDOVA, Nelly Ciobanu - Hora Din Moldova –
Cantano in rumeno. L’inizio sembra un lamento, ma la canzone si vivacizza in fretta. Melodia balcanica, abitino tradizionale molto corto, balletto carino. Voto : +++
14)MALTA, Chiara - What If We –
E’ l’unica che si è vestita in nero non per eleganza, ma perché il nero dovrebbe smagrire.
L’agitazione per la partita Udinese-Milan ci distrae, comunque la canzone non ci piace.
Voto: 0/+

15)ESTONIA, Urban Symphony – Rändajad –
Canta in estone. Lei è molto carina e suona pure il violino. Gli archi la fanno da padroni. La canzone si conclude con dei gorgheggi lamento. Voto: +
16)DANIMARCA, Brinck - Believe Again –
Pop alla Snow Petrol molto radiofonico cantato in inglese. Voto: +
La mia metà dell’orecchio se ne va per ovvi motivi e resto da sola a vedere il festival.
17)GERMANIA, Alex Swings Oscar Sings! - Miss Kiss Kiss Bang –
E’ un pop-swing-dance cantato in inglese. I calzoni argento aderentissimi del cantante mi distraggono. Dietro di lui compare Dita von Teese come sempre poco vestita. voto: 0/+
18)TURCHIA, Hadise - Düm Tek Tek –
Usano l’inglese solo per il ritornello. Classica melodia turca. Loro sono veramente sexy con i simil abiti da danzatrici del ventre. Sono le mie favorite. Voto: +++
19)ALBANIA, Kejsi Tola - Carry Me In Your Dreams –
Seguo poco la performance perchè sono impegnata in altri festeggiamenti. Quel poco che vedo non mi piace. Voto: 0/+
20)NORVEGIA, Alexander Rybak – Fairytale –
Canta in inglese. Marcetta orecchiabile che si apre con un assolo di violino del cantante.
Voto: +
21)UCRAINA, Svetlana Loboda - Be my Valentine! (Anti-crisis Girl) –
Canta in inglese. Ringrazia in inglese e riceve pochi applausi dalla platea russa. Strizzata in un abitino rosso, in equilibrio instabile su stivaloni neri presenta un pop energico su melodia tradizionale. Voto: 0/+
22)ROMANIA, Elena - The Balkan Girls –
Mi illudono con un inizio balcanico di tamburelli che sparisce in fretta per dare spazio a un pop banalotto. Voto: 0/+
23)UK, Jade Ewen - It's My Time
Lento trionfale che mi ricorda l’inno americano rallentato. Gran voce, ma niente di originale. Voto: 0/+
24)FINLANDIA, Waldo's People - Lose Control –
Pop dance cantata in inglese. I mangiafuoco che si esibiscono dietro i due cantanti catturano la mia attenzione. La canzone si candida ad essere un hit da discoteca per l’estate 2009. voto: +
25)SPAGNA, Soraya - La Noche Es Para Mí (The Night Is For Me)
Melodia mediorientale. Canta in spagnolo, ma il ritornello è in inglese. Ma con tutti i cantanti che ci sono in Spagna, perché proprio lei? Non mi piace. Voto: 0/+
INIZIANO LE VOTAZIONI…15miuti di tempo per votare, lo dicono anche gli astronauti in collegamento dalla stazione spaziale! Nell’attesa performance di danza in acqua FUERZA BRUTA. Ballerini immersi nell’acqua chiusi dentro un parallelepipedo sospeso sopra il pubblico che viene lentamente calato dall’alto. Affascinante.
SI SCOPRONO I RISULTATI DEI 42 PAESI AVENTI DIRITTO AL VOTO.
La Norvegia domina subito dall’inizio. E io gli ho dato solo +. Classifica finale:
1)NORVEGIA
2)ISLANDA
3)AZERBAIJIAN
ORE 00:20 Lo spettacolo è finito! 25 cantanti in gara e votazione in diretta di 42 paesi in poco più di tre ore…come Sanremo…

domenica 10 maggio 2009

Il Padrino comanda ancora



Per la serie " I vecchietti terribili " ,ecco dopo Bob Dylan un altro gigante del rock d'autore tornare alla ribalta con un nuovo lavoro.Sto parlando di Neil Young altro ultrasessantenne che ha da poco dato alle stampe il nuovo album dal titolo Fork in the Road. Dato che ci vorrebbero 2 enciclopedie per parlare in maniera esauriente della carriera del cantautore canadese mi limiterò a dire che questa sua nuova fatica ben si inserisce tra le parti più nobili della produzione youngiana ovverossia tra quegli album prodotti durante gli anni 70 e dal 90 in avanti.Senza dubbio si tratta di un album molto rock, al contrario di quanto scritto su alcune importanti testate nazionali ;difatti le intenzioni vengono messe in chiaro subito con le prime 2 tracce When Worlds collide e Fuel Line che la dicono lunga sul perchè Neil Young sia stato considerato da parecchi musicisti come la principale fonte di ispirazione del Grunge. Il terzo brano Just singing a Song ( forse il migliore della raccolta ) ci fa rivivere le emozioni di capisaldi rock come Like a Hurricane o When You dance I can really love. Johnny Magic e Cough up the Bucks ( invettiva contro il neocapitalismo ) proseguono sulla falsa riga dei brani precedenti mentre con il singolo Get behind the Wheel ( di cui potete vedere il video all'inizio del post ) l'atmosfera vira decisamente verso il Blues anche se la chitarra rimane ben distorta. Off the road e Hit the Road riprendono a roccheggiare e preparano la strada a Light a Candle, una ballata acustica che non sfigura al fianco delle mitche The needle and the Damage done o Comes a Time, peccato solo che manchi l'armonica a bocca. L'omonima title track chiude l'album nello stesso stile spigoloso con il quale si era aperto. Nell'anno del quarantesimo anniversario di WoodStock Neil Young uno dei protagonisti di quella kermesse ci fa sapere che il suo stato di forma a livello compositivo è ancora quello dei bei tempi e che nonostante una saluta malferma che gli ha causato problemi fin dall'adolescenza la grinta rimane intatta come quella sua voglia di essere sempre controcorrente e di non adattarsi mai a nessun compromesso.


venerdì 8 maggio 2009

Aspettando Cannes 10

Jane Campion, BRIGHT STAR
Trama
Londra, 1818: tra il 23enne poeta John Keats e la sua vicina di casa, la studentessa di moda Fanny Brawne, nasce una relazione segreta. Si tratta di una strana coppia, visto che inizialmente lui la riteneva una superficiale e lei rimaneva indifferente non solo alla sua poesia ma alla letteratura in generale. Ma quando Fanny scopre che John accudisce il fratello malato e si offre di aiutarlo, Keats ne rimane colpito. E quando lei gli chiede di insegnargli qualcosa sulla poesia lui accetta, e le loro lezioni finiranno col farli innamorare appassionatamente. Quando la madre di Fanny e gli amici di John si accorgono della relazione, i due sono profondamente innamorati e indissolubilmente legati l'uno all'altra. La loro romantica ossessione si farà sempre più profonda e intensa con l'aumentare dei problemi che devono affrontare.
CAST: Ben Whishaw, Abbie Cornish, Paul Schneider, Thomas Sangster, Jonathan Aris, Samuel Barnett, Antonia Campbell-Hughes, Samuel Roukin, Roger Ashton-Griffiths
Io andrò a vederlo al cinema. Primo perché è una storia d’amore. Secondo perché mi ricordo vagamente che quando studiavo Keats al liceo mi piaceva. Terzo perché mi interessano i film-biografia di artisti. Quarto perché la relazione tra un uomo profondo e una donna superficiale mi ricorda qualcosa…
Aspettando di vederlo al cinema, consiglio di guardare due film della regista che ho visto e che mi sono piaciuti molto: Lezioni di piano(1993) e Holy Smoke (1999)

Michael Haneke, DAS WEISSE BAND (il nastro bianco)
Trama
Alcuni strani eventi accadono in una scuola di campagna nel nord della Germania durante il 1913. Se alcuni di questi sembrano comuni incidenti, altri sono inspiegabili: un cavo viene teso per far inciampare il cavallo del medico, un fienile viene incendiato, due bambini rapiti e torturati. Una incredibile possibilità si prospetta: i colpevoli della maggior parte dei misfatti sono i bambini del villaggio che hanno formato una specie di società segreta.
CAST: Susanne Lothar, Ulrich Tukur
Io potrei andare a vederlo al cinema, dipenderà molto dal trailer e dalle maggiori informazioni che potrò trovare a riguardo perché al momento non mi convince molto…,ma la società segreta dei bambini e la scuola mi ricordano un altro film tedesco che ho visto quest’anno e che ho trovato interessante: L’Onda
Aspettando l’uscita della pellicola, c’è un film di Haneke che ho visto al cinema nel 2005/2006, credo, e che mi è piaciuto molto Niente da nascondere.

Alain Resnais, LES HERBES FOLLES
Trama
Primo romanzo, l’incident di Christian Gailly, adattato da Alain Resnais, , Les herbes folles racconta l’incontro tra una donna dentista e pilota per hobby, a cui rubano la borsa e gettano il contenuto in un parcheggio, e un uomo solitario dal passato turbolento che raccoglie il suo portafoglio. Tra questi due personaggi nasce un legame che segue le otto fasi del pilotaggio aereo, in particolare le procedure di verifica prima del decollo.
CAST: André Dussollier, Sabine Azéma, Emmanuelle Devos, Mathieu Amalric, Michel Vuillermoz, Anne Consigny
Io potrei andare a vederlo. Primo perché è una storia d’amore. Secondo perché è un film francese. Terzo perché non conosco le otto fasi del pilotaggio aereo.
Aspettando di vederlo nelle sale italiane, mi sono ricordata di avere visto un film di Resnais al liceo durante le ore di filosofia : Mon oncle d’Amerique…lo consiglio più che altro per nostalgia dei miei tempi liceali…

Tsai Ming-liang, VISAGE
Trama
Un regista di Taiwan viene chiamato per girare la storia del mito di Salomè nel museo del Louvre,sebbene non sappia né l’inglese né il francese. Si trova costretto ad assegnare la parte del re Erode all’attore francese Jean-Pierre Leaud e per dare qualche chance al film, la produttrice assegna il ruolo di Salomè a una topo model di fama internazionale. Ma fin dall’inizio delle riprese, i problemi si moltiplicano…Nella confusione generale, il regista apprende brutalmente la notizia della morte della madre. La produttrice parte per Taipei per le esequie. Ma il regista sprofonda in un profondo sonno nel quale lo spirito di sua madre sembra non voler abbandonare il vecchio appartamento. La produttrice non ha altra scelta che aspettare, persa in una città straniera. Come dopo un lungo viaggio, le riprese riprenderanno dopo che ciascuno si sarà smarrito per vie differenti nei seminterrati del Louvre.
CAST: Jeanne Moreau, Fanny Ardant ,Jean Pierre Léaud, Letizia Casta
Io potrei andarlo a vedere. Perché mi incuriosiscono i melting pot linguistici. Perché sono una fan di Salomè. Perché mi interessa vedere come viene trattato il rapporto con la morte da un regista cinese.
Aspettando l’uscita al cinema, ammetto di non avere mai visto nulla di Tsai Ming-liang, ma di aver sentito parlare di due suoi lavori: Il buco (1998) e Il gusto dell’anguria (2005).

giovedì 7 maggio 2009

Aspettando Cannes 9

Lou Ye, CHUN FENG CHEN ZUI DE YE WAN (spring fever)

Trama

Cina 2007, primavera. Mentre la natura si sveglia gradualmente e un'intossicante brezza primaverile soffia piena di vita, mentre guidano assieme verso la costa, amore e desiderio sessuale crescono nel cuore di Jiang Cheng, dell'amico Luo Haitao e di Xiaoxue, una giovane donna molto bella. Tutti e tre diventano preda di una stimolante malattia dei sensi, una pericolosa malattia che fuorvia il cuore.

Ben presto, un'esaltante follia dei sensi s'imposessa di tutti, un male che sottomette i cuori e smarrisce gli spiriti...

Cast:,Quin Hao,,Chen Sicheng,,Wang Ping,,Tan Zhuo, Jiang Jiaqi

Io probabilmente andrò a vederlo. Primo perché mi sembra un film abbastanza torbido. Secondo perché è stato censurato in Cina.

Aspettando di vederlo al cinema, ritengo utile guardarsi Summer Palace( 2007)- la storia di Yu, ragazza provinciale che lascia il suo paesino per scoprire a Pechino la libertà sessuale. Questo film è costato a Lou Ye la censura nel suo paese.

Brillante Mendoza, KINATAY

Trama

Un ragazzo è alla disperata ricerca di denaro per poter convolare a nozze con la sua ragazza. Trova un lavoro che gli garantirebbe un bel pò di soldi, ma presto si rende conto che l'incarico è quello di uccidere e tagliare a pezzi una donna..

CAST: Coco Martin, Mercedes Cabral, John Regala, Julio Diaz, Jhong Hilario, Lauren Novero and Maria Isabel Lopez.

Io non penso proprio di andarlo a vedere al cinema. Se devo dire la verità, ho raccolto troppe poche informazioni per essere abbastanza stimolata….

Aspettando l’uscita nelle sale, si potrebbe vedere Serbis, il film col quale ha concorso a Cannes l’anno scorso.

Gaspar Noe, ENTER THE VOID

Trama

Il ventenne Oscar e la sorella minore Linda arrivano a Tokyo. Oscar vende droga per vivere, mentre la diciottenne Linda lavora come spogliarellista in un nightclub. Una notte Oscar si reca in un locale per concludere un affare, ma gli agenti di polizia lo stanno aspettando per arrestarlo e nella colluttazione che ne segue parte accidentalmente un colpo. Mentre Oscar giace a terra morente viene colto da strane visioni e memorie del passato, tra queste spiccano la morte dei genitori avvenuta in un incidente d'auto quando aveva solo cinque anni e la promessa fatta alla sorella di non abbandonarla mai. La sua anima gli sopravvivere per non abbandonare la sorella e comincia a vagare per la città.

CAST: N.Brown(Oscar) , P.de la Herta (Linda) , C.Roy(Alex) , E. Lind(Linda giovane) , J. Khun(Oscar giovane)

Io non so se andrò a vederlo. L’unica cosa che un po’ mi attira, è che il film si basa in parte sul Tibetan Book if Death, il libro tibetano che contiene una serie di istruzioni per la liberazione dell’anima del morente che vengono comunicate da una persona di fiducia al suo capezzale.

Aspettando di vederlo al cinema, chi vuole può guardarsi Irreversible con la coppia Cassel-Bellucci per farsi un’idea dello stile del regista argentino

Elia Suleiman, THE TIME THAT REMAINS

Trama

Attarverso la storia di Fuad, membro della resistenza palestinese, dalla creazione dello stato d'Israele nel 1948 ai giorni nostri, si traccia la ricerca dell'identità di suo figlio. L'esistenza stessa di questo sconvolgimento politico porta Elia Suleiman, attore nel suo stesso film, a chiedersi: è lui a portare la Palestina con sé o è la Palestina ad estendersi al resto del mondo?

CAST: Elia Suleiman, Saleh,Bakri, Ali Suliman, Amer Hlehel, MenasheNoy, Nati Ravitz, Lotuf neusser, Avi Kleinberger, Zyad Bakri, Ehab,Assal, Alon Leshem, Lior,Shemesh, Daniel Bronfman

Io potrei andare a vederlo al cinema solo se me lo chiederà la mia metà dell’orecchio. Perché sono troppo storicamente ignorante per capirlo ed apprezzarlo, a meno che la sopracitata metà non me lo spieghi….

Aspettando di vederlo al cinema, ho scoperto che Suleiman ha vinto il premio speciale della giuria a Cannes nel 2002 con Intervento Divino.

mercoledì 6 maggio 2009

Aspettando Cannes 8

Andrea Arnold, FISH TANK

Trama
Fish Tank è la storia di Mia(Katie Jarvis) , una volubile 15enne che è sempre nei guai e che viene esclusa dai suoi compagni di scuola ed esiliata dalle sue amiche. Durante un caldo giorno d’estate, sua madre (Kierston Wareing) porta a casa un nuovo fidanzato, un misterioso straniero di nome Connor (Michael Fassbender) che promette loro di cambiare ogni cosa e di portare amore nelle loro vite. Fish Tank è un originale ed unico racconto moderno dei nostri tempi.
CAST : Michael Fassbender, Katie Jarvis, Kierston Wareing, Harry Treadaway, Rebecca Griffiths
Io potrei andare a vederlo. Primo perché sono sempre solidale con gli emarginati. Secondo perché mi incuriosisce il titolo. Terzo perché la regista ha vinto un premio della critica a Cannes e un oscar per un cortometraggio.
Aspettando l’uscita nei cinema, si potrebbe vedere il film con cui la Arnold ha vinto il premio della critica al festival di Cannes nel 2006 Red Road.

Jacques Audiard, UN PROPHETE

Trama
Condannato a sei anni di prigione, Malik El Djebena non sa né leggere né scrivere. Solo al mondo, appare più giovane e fragile degli altri detenuti. A prenderlo sotto la sua ala protettrice sono un gruppo di prigionieri corsi che gli insegnano tutti i trucchi per sopravvivere. Malik sfrutta, però, tutto quello che ha appreso a suo vantaggio facendosi amici i Mussulmani, l'altro clan del carcere. Quando esplode una guerra tra i due gruppi Malik dovrà decidere da che parte stare.
CAST: Tahar Rahim, Niels Arestrup, Maeva Blue, Adel Bencherif, Reda Kateb, Hichem Yacoubi, Gilles Cohen, Pierre Leccia
Io potrei andare a vederlo. Primo perché ultimamente i film francesi mi piacciono. Secondo perché ritengo interessante vedere come è stato sviluppato nel film il tema dello spirito d’adattamento/sopravvivenza umano. Terzo perché bisogna decidere da che parte stare.
Aspettando la sua uscita nelle sale, per avvicinarsi al cinema di Audiard si possono guardare gli altri suoi due film: Sulle mie labbra del 2001 e Tutti i battiti del mio cuore del 2005.

Isabel Coixet, MAP OF THE SOUNDS OF TOKYO

Trama
Ryu è una ragazza solitaria, la cui apparenza fragile contrasta con la doppia vita che conduce: la notte lavora ai mercati del pesce di Tokyo, ma sporadicamente accetta lavori come killer a pagamento. Mr. Nagara è un potente uomo d'affari in lutto per la morte della figlia Midori, che si è suicidata. Della morte della figlia incolpa David, uno spagnolo che gestisce un import di vini. Un impiegato di Nagara, Ishida, che era segretamente innamorato di Midori, ingaggia Ryu per assassinare David. Un ingegnere del suono, ossessionato dai rumori della metropoli giapponese e affascinato da Ryu, assiste da spettatore a questa complessa storia d'amore che getta le radici nelle profondità dell'animo umano, dove solo i silenzi hanno il potere della comunicazione.
CAST: Rinko Kikuchi, Sergi Lopez, Min Tanaka, Manabu Oshio, Takeo Nakahara, Hideo Sakaki
Io portei andare a vederlo. Primo perché il film è stato girato tra Tokio e Barcellona. Secondo perché mi affascina l’intreccio amore-sofferenza. Terzo perché sono curiosa di vedere l’accostamento di due Paesi tanto differenti (Spagna/Giappone). Quarto perché sono incuriosita dai rumori e dai silenzi.
Aspettando di andare a vederlo al cinema, si può andare al cinema a vedere un altro film della Coixet appena uscito Lezioni d’amore , con Penelope Cruz e Ben Kingsley.

Xavier Giannoli, A L'ORIGINE

Trama
In Francia, ai giorni nostri, un piccolo truffatore riesce a farsi passare per il capo cantiere responsabile della costruzione di un tratto autostradale. Riesce ad abbindolare tutta la regione, ingaggia una decina di operai e approfitta cinicamente della sua truffa prima di incontrare una donna, sindaco di una piccola città attraversata dall'autostrada. La donna lo turba, lo rende fragile, gli svela una mondo che non conosceva: quello dei sentimenti. Fino a dove si spingerà per salvare le sue vittime e per salvarsi dalla sua stessa menzogna?
CAST: François Cluzet, Emmanuelle Devos, Gérard Depardieu, Stéphanie Sokolinski, Vincent Rottiers, Brice Fournier, Roch Leibovici
Io potrei andare a vederlo al cinema. Primo perché è un film francese. Secondo perché…sbaglio o c’è una storia d’amore? Terzo perché c’è Gerard Depardieu. Quarto perché c’è un piccolo uomo truffatore redento dal grande amore di una donna…
Aspettando l’uscita nelle sale, si possono vedere i due film di Giannoli: Quand j’etais chanteur e Corpi impazienti.

martedì 5 maggio 2009

Aspettando Cannes 7

Quentin Tarantino, INGLORIOUS BASTERDS

Trama

Nella Francia occupata dai nazisti, Shosanna Dreyfus (Mélanie Laurent) assiste all’uccisione di tutta la sua famiglia per mano del colonnello nazista Hans Landa (Christoph Waltz). Shosanna riesce a sfuggire miracolosamente alla morte e si rifugia a Parigi, dove assume una nuova identità e diviene proprietaria di una sala cinematografica. Altrove in Europa, il tenente Aldo Raine (Brad Pitt) mette assieme una squadra speciale di soldati ebrei noti come "The Basterds"; i soldati vengono incaricati dai loro superiori di agire come cani sciolti sul territorio uccidendo ogni soldato tedesco che incontrano e prendendogli lo scalpo. La squadra di Raine di troverà a collaborare con l’attrice tedesca Bridget Von Hammersmark (Diane Kruger), una spia degli Alleati, in una missione che mira ad eliminare i leader del Terzo Reich. La loro missione li porterà nei pressi del cinema parigino dove Shosanna sta tramando un piano di vendetta privata… Inglorious Bastards, progetto covato da anni da Quentin Tarantino, è ispirato da uno dei cult-movie per eccellenza del regista americano, Quel maledetto treno blindato di Enzo G. Castellari.

CAST :Brad Pitt,Diane Kruger ,Melanie Laurent,Christoph Waltz ,Tim Roth ,Michael Fassbender,Julie Dreyfus, Cloris Leachman

Io non andrò a vederlo. Perchè non mi piace Tarantino e non mi piacciono i suoi film.

Aspettando la sua uscita nei cinema, l’unico film di Tarantino che ho visto e che potrei consigliare di guardare è Pulp Fiction…si, lo so, è uno scandalo…non ho visto Kill Bill !!!

lunedì 4 maggio 2009

La capanna dello Zio Bob

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Domenica 3 maggio 2009 Bob Dylan ha aggiunto un ennesimo record ad una carriera senza eguali : è diventato l'artista più anziano ad avere mai raggiunto la prima posizione nella classifica degli album più venduti nel Regno Unito.
Together through life ultimo lavoro del cantautore americano ha infatti debuttato direttamente in testa alla UK chart.Tutto questo nonostante il nuovo disco non brilli certo per modernità di suoni e stile;Dylan infatti continua il percorso iniziato nel '97 con Time out of mind e proseguito poi con Love Theft e Modern Times,dove a farla da padrone è il Blues classico.Il disco però si apre con il brano Beyond here lies nothing, il cui clip potete vedere all'inizio del post,che pare rubato da una raccolta di Tom Waits.Il vecchio burbero dimostra di avere anche molta nostalgia del tempo passato e ci regala una struggente ballata dal titolo Life is Hard che ci rimanda all'epoca in cui le radio funzionavano a valvole.Come detto comunque è poi il blues ad impossessarsi della scena, prima con My wife's hometown che ci immaginiamo eseguita in un fumoso e buio locale dei bassifondi di Chicago,poi invece con il ritmo delle ipnotiche Jolene e Shake mama Shake. Mister Zimmermann non si fa mancare nulla ed indulge anche al Tex-Mex con If you ever go to Houston e This dream of you.C'è anche un regalo per tutti gli amanti della classica canzone rock d'autore Forgetful heart uno delle migliori gemme di questo diadema.Un passo indietro lo si fa con la poco incisiva I feel a change coming on uno dei pezzi meno ruvidi e forse probabile secondo singolo, ma niente paura lo zio prima della fine ci rassicura con un altro bluesaccio assassino dicendoci che It's all good, ancora una volta la sottile ironia di un artista che ha fatto di questa caratteristica un' arte.
Che dire di più su questa ennesima prova di bravura da parte di colui che ha inventato la canzone d'autore, forse che ormai non possiamo più aspettarci da Bob Dylan la Rivoluzione ma solo un luogo simile alla Capanna dello Zio Tom dove vengono conservati i fondamentali della buona musica,anche perchè la Rivoluzione quella vera Dylan l'ha già fatta 46 anni fa.

Aspettando Cannes 7

Ang Lee, TAKING WOODSTOCK

Trama

Terzo film del regista Ang Lee che esplora le problematiche gay ( Il banchetto di nozze, I segreti di Brokeback Mountain) . Basato sul libro autobiografico di Elliot Tiber, "Taking Woodstock, a True Story of a Riot, a Concert, and a Life”, il personaggio che permise, con una telefonata, l'organizzazione di Woodstock. Siamo nel 1969 e Elliot, un aspirante arredatore d'interni che vive al Greenwich Village, deve rientrare a casa per aiutare i genitori a liberarsi da un'ipoteca che gli sta portando via il loro piccolo motel "The El Monaco". Occupandosi di organizzare eventi per la propria città, Eliott ha a disposizione un piccolo budget per un festival musicale, e quando un paese vicino nega i permessi per Woodstock, Elliot gli offre ospitalità; con una telefonata metterà a disposizione l'albergo come centro base dell'organizzazione di un evento concerto, ospitato nella fattoria di un amico, Max Yasgur, che avrà una risonanza mondiale. Il film è una commedia divertente e piena di significati, un inno alla tolleranza e all'amore. Il protagonista Elliot è un gay che oltre a risolvere il problema dei genitori, ai quali farà finalmente il coming out, risolverà anche se stesso accettandosi ed entrando nel torrente della vita con gioia e sicurezza, aiutato da un'esperienza generazionale che ha cambiato per sempre la cultura di mezzo mondo.

CAST: Jeffrey Dean Morgan, Emile Hirsch, Liev Schreiber, Paul Dano, Katherine Waterston, Eugene Levy, Kelli Garner, Imelda Staunton

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Io andrò a vederlo sicuramente. Primo perché vado a vedere sempre tutti i film che abbiano a che fare con la musica. Secondo perché vivo nel rimpianto di non essere stata a Woodstock…per motivi anagrafici. Terzo perché il vinile che ascolto sempre più volentieri è il triplo live da Woodstock.Quarto per la colonna sonora. Quinto perché ad agosto cade il 40esimo anniversario del festival. Sesto perché IO CI VOLEVO ESSERE, IO CI DOVEVO ESSERE.

Apettando con impazienza che il film esca nelle sale,uscita prevista negli Usa 14/08/2009, si potrebbero guardare gli altri due film della trilogia gay : 1993 Il banchetto di nozze - 2005 I segreti di Brokeback Mountain. Io cercherò di leggere il libro di Elliot Tiber ,da cui è stato tratto il film, “Taking Woodstock, a True Story of a Riot, a Concert, and a Life” anche se non credo sia uscita l’edizione in italiano e non so se lo troverò…help me! . Mi riascolterò il triplo vinile dal vivo del concerto del ’69. E credo sarebbe bene guardarsi , o riguardarsi, i film Woodstock, tre giorni di pace amore e musica di Michael Wadleigh del 1994 e My generation di Barbara Kopple del 2001.

sabato 2 maggio 2009

Aspettando Cannes 6

Marco Bellocchio,VINCERE



Trama

Nella vita di Mussolini c’è uno scandalo segreto: una moglie e un figlio - concepito, riconosciuto e poi negato. Questo segreto ha un nome: Ida Dalser. Una donna che grida la sua verità fino alla fine, nonostante il disegno del regime di distruggere ogni traccia che la colleghi al Duce. Per il regime Ida Dalser è una minaccia, una donna da rinchiudere in un ospedale psichiatrico - lontano dal figlio, dalla famiglia, dalla gente - dove tuttavia, incapace di sbiadire nell’ombra e forse salvarsi, continua a rivendicare il suo ruolo di moglie legittima del Duce e madre del suo primo figlio maschio Benito Albino Mussolini. Le loro due esistenze sono state cancellate dal mondo e dalla memoria. Una pagina oscura che la storiografia ufficiale non racconta. La storia comincia quando Benito Mussolini è alla direzione dell’Avanti quando incontra Ida Dalser a Milano. Antimonarchico e anticlericale Mussolini è un ardente agitatore socialista impegnato a guidare le folle verso un futuro di emancipazione sociale. In realtà la Dalser lo aveva già fuggevolmente incontrato a Trento e ne era rimasta folgorata. Ida crede fortemente nelle sue idee: Mussolini è il suo eroe. Per lui, per finanziare la fondazione del Popolo d’Italia, il giornale che diventerà il nucleo del futuro Partito Fascista, vende tutto: appartamento, salone di bellezza, mobilio, gioielli. Allo scoppio della guerra Benito Mussolini si arruola e scompare dalla vita della donna. Ida lo rivedrà in un ospedale militare, immobilizzato e accudito da Rachele, appena sposata con rito civile. Furente si scaglia contro la rivale rivendicando di essere lei la vera moglie, di avergli dato un figlio, ma viene allontanata a forza. Ida è una donna dalle reazioni esplosive, incapace di accettare compromessi. Disconosciuta, sorvegliata, pedinata, non si arrende, protestando la sua verità, scrivendo lettere a chiunque: alle autorità, ai giornali, al Papa. Rinchiusa in manicomio lei - in un istituto il bambino - per oltre undici anni, tra torture e costrizioni fisiche, non ne uscirà mai più e mai più rivedrà suo figlio, a cui toccherà la stessa disperata sorte di esistenza cancellata.

CAST: Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Antonio Albanese, Fausto Russo Alesi, Pier Giorgio Bellocchio, Michela Cescon, Corrado Invernizzi, Paolo Pierobon, Bruno Cariello

Io molto probabilmente non andrò a vederlo. Magari sbaglio, ma mi dà l’idea di una fiction rai proiettata sul grande schermo. Lo so, è un giudizio irrazionale. Ma qualcuno mi ha definita una donna irrazionale, quindi mi posso permettere il giudizio.


Aspettando di vederlo al cinema, ho controllato la biografia di Bellocchio e mi sono accorta di avere visto un suo film nel 2001 L’ora di religione…ma non l’ho capito….


Ma bisogna tenere per Bellocchio perché è l’unico italiano in gara a Cannes?

Aspettando Cannes 5

Park Chan-Wook, BAK-JWI (Thirst)

Trama

Sang-hyun, l'amato e ammirato sacerdote di una piccola cittadina, porta conforto ai malati in un ospedale della zona e si offre come volontario per un esperimento che si propone di trovare la cura per la F.I.V., una nuova terribile malattia altamente infettiva. Parte quindi per l'Africa, dove però l'esperimento fallisce e Sang-hyun contrae la malattia. Miracolosamente però il morbo che lo affligge viene debellato, e il sacerdote rispedito al suo paese.
Ma la notizia della sua guarigione inspiegabile si diffonde in tutta la nazione e un gran numero di persone (ammalate e non) comincia a credere che lui abbia il dono di curare la FIV. In molti si recano da lui per ricevere la sua benedizione: Sang-hyun diventa presto così un profeta di salvezza e guarigione. Tra coloro che gli fanno visita c'è anche Kang-woo, un suo vecchio amico d'infanzia, e Tae-ju, sua moglie, da cui Sang-hyun è immediatamente attratto.
Un giorno, inaspettatamente, Sang-hyun sputa sangue in continuazione e muore, salvo poi tornare in vita ore dopo come un vampiro.
Tae-ju è attratta inspiegabilmente da Sang-hyun, e i due cominciano una relazione clandestina sempre più appassionata. Il vampiro chiede alla donna di lasciare il marito e fuggire con lui...

CAST: Kang-ho Song, Kim Ok-bin, Ha-kyun Shin, Mercedes Cabral

Io non andrò a vederlo. Se devo vedere un film sui vampiri, preferisco andare a vedere Twilight.

Aspettando la sua uscita nei cinema, ammetto di non avere visto nessun film di Park Chan-Wook…ma sono meno sprovveduta di quanto si possa pensare…so benissimo che ci sono almeno tre sue pellicole diventate dei veri e propri cult per gli amanti del genere….OldBoy, Mr Vendetta e Lady Vendetta.