lunedì 26 luglio 2010

Tormentone estivo italiano o straniero?



Sono quasi 2 mesi che non dedico un post alla musica quindi vediamo di iniziare a porre rimedio a questa mia mancanza davvero imperdonabile.
Siamo in estate e non ho molta voglia ( per lo meno per oggi ) di lasciarmi andare a cose impegnate quindi andiamo di Nazional-Popolare.
Vi voglio proporre 2 pezzi famosissimi che nella loro epoca sono stati dei veri e propri inni alla voglia di disimpegno estivo ma nonostante la loro ruffianaggine avevano comunque un minimo di originalità.Ad inizio post potete vedere ed ascoltare Giuni Russo che nell'estate dell'86 ci invitava ad andare ad Alghero mentre più sotto vi offro un grande hit del gruppo olandese dei Diesel che nell'81 ci raccontavano quanto ci si può divertire nelle notti estive nella località californiana di Sausalito.
In chiusura vi chiedo di segnalarci un vostro personalissimo tormentone estivo sia italiano che straniero con l'unica raccomandazione che sia effettivamente Nazional-popolare!

giovedì 22 luglio 2010

I Shout it Out: I Like Hanson

Urge subito una precisazione: la parte femminile dell'Orecchio di Afrodite (Laura) si assume tutta la responsabilità delle parole che leggerete di seguito in questo post!
A me piacciono gli Hanson.
Mi ricordano i tempi del liceo...1997..
.Mmmbop...canzone tanto dileggiata dai più,ma che TUTTI conoscono e canticchiano se la sentono passare alla radio...ricordo una discussione con il mio compagno di banco riguardo la sessualità di Taylor, il fratello Hanson cantante; lui sosteneva fosse una ragazza:"d'altronde si chiama come quella di Beautiful". Comunque,a me danno fastidio i pregiudizi! Mia sorella è appena passata,ha guardato la coopertina del cd appoggiata sulla scrivania e schifata ha sussurrato.."o mio dio,gli Hanson..."(ndr).
A me l'ultimo album, "
Shout it Ou", piace! Lo annovero tra le mie possibili colonne sonore dell'estate 2010. Sono convinta che se passassero il video su una delle due emittenti televisive musicali in chiaro, il primo singolo estratto, Thinking 'Bout Somethin , potrebbe concorrere al premio tormentone estivo 2010; ma quando decidi di lasciare una major e metterti in proprio,c'è sempre un prezzo da pagare.
L'altro giorno mi sono goduta
Communion dei Soundtrack of Our Lives e gli ultimi lavori di Banhart e Wainwright ; oggi avevo bisogno di ascolatre gli Hanson.



Forse è solo una mia impressione,ma l'inizio del cantato delle due canzoni che potete ascoltare di seguito non vi sembra simile?



giovedì 15 luglio 2010

CENTRO DI GRAVITA' PERMANENTE

Voglio vederti danzare
come i Dervisches Tourners
che girano sulle spine dorsali
o al suono di cavigliere del Katakali.


Nonostante i numerosi viaggi a Istanbul nel corso degli ultimi anni, sono riuscita a vedere i Dervisci Rotanti solo qualche giorno fa'... a Lecco...



Mille giorni di allenamento, più uno. È il tempo che, secondo la tradizione, occorre ai dervisci - seguaci di una corrente mistica dell’Islam - per rafforzare le dita del loro piede sinistro e cimentarsi quindi nella loro specialità: la "danza turbinante". Questo rituale prevede una danza rotatoria, dove la mano sinistra è abbassata verso la terra mentre la mano destra è girata verso il cielo, che viene eseguita fino al raggiungimento di uno stato di trance che li mette in contatto con Dio.
Mentre la parte femminile dell'orecchio si lasciava trasportare dal turbinio delle tuniche bianche dei dervisci ricordando il profumo delle spezie del Bazar Egiziano di Istanbul, la parte maschile dell'orecchio si lasciava ammaliare dal rotolare di un pallone mondiale su un campo di calcio sudafricano...

mercoledì 7 luglio 2010

L’ORECCHIO DI AFRODITE AMONGST THE WAVES FOR A NIGHT IN VENICE

“Stay with me..let’s just breathe”

Luglio 1995;la metà maschile dell’orecchio in trasferta negli USA,dopo aver fatto incetta di dischi in tutti i negozi di San Diego (e non solo,ndr),si appresta ad assistere al concerto dei Pearl Jam; purtroppo non fà i conti con la cena a base di pesce che Eddie Vedder si concede prima del concerto ed assiste al ritiro dalle scene del carismatico frontman, dopo sole due canzoni,piegato in due dai forti crampi allo stomaco causati da un’intossicazione alimentare .Il nostro sfortunato amante della musica si deve quindi accontentare di un’improvvisata esibizione di un certo Neil Young che cerca di salvare la serata.

Quindici anni dopo, il nostro amante della musica,con la sua fida compagna,ci riprova e decide di partecipare all’ultima giornata dell’Heineken Jammin Festival,nel Parco dove due anni prima lo stesso Festival (che includeva l’esibizione,tra gli altri,dei suddetti Pearl Jam) era stato annullato per l’incombere di un’improvvisa tromba d’aria e dove due giorni prima saltava l’esibizione dei Green Day causa condizioni metereologi che avverse,per poter finalmente sentire i Pearl Jam dal vivo!

Appena arrivati a Mestre,veniamo accolti da un cielo che più nero non si può e da una poco rassicurante pioggerellina…le premesse non sono delle migliori. Riusciamo a sentire la parte finale dell’esibizione degli Skunk Anansie e tutto il concerto di Ben Harper& Relentless7. Ed è proprio durante l’esibizione di Mr Ben Harper,apprezzato più dalla metà femminile dell’orecchio che da quella maschile,che riceviamo il primo regalo della serata: Eddie irrompe sul palco e i due eseguono la cover di Under Pressure.

Terminata l’esibizione di Ben Harper,la metà maschile dell’orecchio riesce anche a dare un’occhiata alla partita grazie al maxischermo sistemato all’interno del villaggio della musica prima di prendere posto davanti al palco per assistere allo spettacolo:

Given To FlyCorduroy - World Wide Suicide - The Fixer - Elderly Woman Behind The Counter in a Small Town – BreathMFC - Even Flow - Present Tense - Do The Evolution - Unthought KnownPorch.

La sequenza iniziale è a dir poco entusiasmante. I Pearl Jam non disattendono le aspettative del numeroso (46.000?) pubblico accorso in gran parte per loro. Eddie Vedder è l’incarnazione della rockstar! Canta divinamente,sputa,fuma,salta,misura tutto il palco con ampie falcate,ammicca verso il pubblico ammassato contro le transenne,continua a bere vino rosso da una bottiglia gelosamente custodita a fianco dell’asta del microfono per tutta l’esibizione. Piccola pausa per prendere fiato e si ricomincia:

Red Mosquito (con Ben Harper) - Just Breath - State of Love and Trust - Arms AloftJeremy

La voce di Eddie, una delle ultime divinità del rock, allontana le nuvole nere. Si muove sul palco con la consapevolezza e l’esperienza maturata negli ultimi venti anni sui palchi di tutto il mondo.

La terza parte dello show ha inizio tra le urla delle migliaia di persone che non vogliono rassegnarsi alla fine dello spettacolo.

Got SomeOnceBlack - Public ImageAlive -Rockin’ in the Free World(con Ben Harper)

Si accendono le luci. E’ finito. Si torna a casa. We are still alive.


venerdì 2 luglio 2010

Lentamente Muore - Martha Medeiros


Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e non cambia il colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore ed ai sentimenti

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incerto pur di inseguire un sogno
chi non si permette, almeno per una volta nella vita,
di fuggire i consigli sensati

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare
Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce

Evitiamo la morte a piccole dosi
ricordando sempre che l’essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità