giovedì 11 febbraio 2010

Daryl Braithwaite - Gemme anni 90 ( parte 6 )



Nella tarda primavera del 1991 ricordo che nei pressi del casello di Melegnano stavo ascoltando in macchina una delle mie emittenti radiofoniche preferite ( Peter Flowers ) quando quel geniaccio della programmazione in Fm di Marco Garavelli mi piazza questo irresistibile hit in scaletta. Dopo aver atteso che lo speaker disannunciasse il pezzo mi sono ovviamente appuntato titolo ed autore e sono partito immediatamente alla ricerca dell'album, smanioso di poterlo programmare anch'io quanto prima. Sfortunatamente l'artista in questione era di quelli non distribuiti in Europa e la caccia è stata lunga quasi 6 mesi ma alla fine mi sono portato a casa il vinile di questo cantante australiano che risponde al nome di Daryl Braithwaite. La canzone che ho inserito ad inizio post, dal titolo Higher than hope, è l'unico brano di questo artista che ha varcato i confini nazionali ed ha avuto un minimo di riscontro negli Stati Uniti. I maligni ed ipercriticoni diranno che si tratta di un compromesso tra lo Stevie Winwood di While you see a chance ed il Phil Collins di Something Happened on the way to heaven, ciò nonostante ha una melodia ed un arrangiamento che nel tratto autostradale Milano-Piacenza possono provocare momenti di euforia da guida.

12 commenti:

Maurizio Pratelli ha detto...

dovrò fare la milano-piacenza :-)

giardigno65 ha detto...

musica che dirada le nebbie ...

Max ha detto...

Piacevolmente godibile e divertente...sembra di cadere nei soliti luoghi comuni, ma viene davvero da pensare come mai fino agli anni'90 si faceva musica divertente, godibile e piacevole al di là dei generi, mentre da metà anni '90 in poi è calato un nebbione fitto e spesso imbarazzante per quanto riguarda la pop music.
La penso così solo io ? ^_^

allelimo ha detto...
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Leandro Giovannini ha detto...

"La musica pop è sempre uguale a se stessa"
e meno male, dico io. E se pensiamo che lady ga ga sia pop siamo fuori strada...

Resto In Ascolto ha detto...

ehi zio Eu sarò pure tra i maligni ma avevo fatto partire la canzone prima di leggere il post e non ho potuto fare a meno di accostarlo a Winwood e Collins ... come la mettiamo ??

Ernest ha detto...

bello! Effettivamente un po Phill Collins, ma bello.
saluti

allelimo ha detto...
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Euterpe ha detto...

@ resto in ascolto ed ernest
la mettiamo che è verissimo : Back to the high life è stato un album che ha tracciato una strada soprattutto per gli addetti ai lavori ed è più che evidente che questo aussie singer si sia fatto influenzare,questo è fuor di dubbio.
Il primo maligno sotto questo punto di vista sono io.....

Greis ha detto...

Beh, effettivamente concordo con allelimo per quanto riguarda la nostalgia..
Qualche giorno fa,mentre ero in macchina,una radio locale ha passato Tarzan Boy di Baltimora,cagata colossale della metà degli anni '80..beh...ho alzato il volume al massimo e ho cantato tutto il ritornello a squarciagola:

Oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh
Oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh
Oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh
Oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh, ohhhhhh.....

Che meraviglia..
;-)

Leandro Giovannini ha detto...

@allelimo
il pop a cui mi riferisco è quello che parte dai Beatles e da Burt Bacharach e che arriva ai giorni nostri tramite XTC, Aztec Camera,Prefab Sprout, Divine Comedy, Blur, Pale Fountains, Pernice Bros., Radar Bros.
E ci metto pure i Radiohead di OK Computer. Quella specie di musica che passa su mtv e che viene etichettato come pop è merda. Il pop, quello vero, fatto da veri artigiani della musica, orecchiabile ma complesso come costruzione musicale, per fortuna, è un'altra cosa.

allelimo ha detto...
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