lunedì 7 settembre 2009

Rockets vs Kraftwerk....derby fantascientifico!



Come già confessato in precedenti post per un certo periodo della mia gioventù la fantascienza e tutto ciò che era correlato al futuro ed alla tecnologia mi attraevano molto.Non dimentichiamo che a prescindere dall'entusiasmo e dalla voglia di informarsi la competenza musicale di un tredicenne è quella che è quindi tra il 1978 ed il 1979 per me i Kraftwerk ed i Rockets erano 2 facce della stessa medaglia.Il tempo e l'esperienza mi hanno fatto capire come stavano le cose ma all'epoca ricordo che vi erano 2 fazioni di fans schierate per gli uni e per gli altri.A me piacevano entrambi ma se devo proprio dirla tutta preferivo i francesi Rockets.E voi da che parte stavate allora?E oggi da che parte state?
Chiedo scusa per la non coevità ( si può dire? )dei 2 brani scelti, in effetti The Robots è del 78 mentre Electric Delight del 79 ,ma non trovavo un video di On The Road Again che mi soddisfacesse.

17 commenti:

marco ha detto...

la storia ha già detto tutto...

DiamondDog ha detto...

Ovviamente nel 1978 stavo dalla parte dei Rockets, solo perchè erano un pò più "rocchettari". La chitarra di Alain Maratrat ogni tanto prendeva qualche nota più "cattiva".
Col tempo anch'io ho capito che i Kraftwerk erano dei rivoluzionari e che Les Rockets erano dei pataccari.
Ma continuano a restarmi simpatici, se non altro per la particolarità del fenomeno (gruppo francese che ha successo solo in Italia, per esempio). Anni fa scrissi un post su si loro, ma non mi ricordo cosa ci avevo scritto però mi hai messo curiosità.

DiamondDog ha detto...

Ecco, l'ho trovato!!!
Mi contraddico da solo, non è vero che avevano successo solo in Italy.....

"Fondati agli inizi dei ’70 (Lebartz, Quagliotti, L’Her, Maratrat e altri comprimari) è verso la fine del decennio che in Italia e in Francia assurgono a popstars.
Il furbo esordio che prevede un mix di brani originali (Future Woman, Space Rock) e covers (Apache, On the road again) li rende immediatamente noti. Anche perché sin dalle prime esibizioni televisive, non si può fare a meno di notarli.
Teste rasate verniciate di argento, tute spaziali a-la-acefrehley, strumenti futuristi (d’altronde è il periodo d’oro della fantascienza…..), ghiaccio secco e effetti speciali a go-go dal laser ai gong in fiamme.
La musica è un simpatico mix di melodie banalotte accompagnate da arrangiamenti basati sul synth e sostenuti da una ritmica rock. Su tutti svetta (?) la chitarra appena decente di Maratrat. Senza essere dei bravi musicisti, sono almeno in grado di eseguire spettacoli dal vivo non in playback.
Messi sotto contratto da qualche volpone della CGD, in pochi mesi in Italia esplode la Rockets-mania: copertine dei giornali, passaggi trionfali ai vari Festivalbar dell’epoca, centinaia di migliaia di copie vendute dei vari Plasteroid, Galaxy e Pigreco 3,14.
Brani come Electric Delight, If you drive, Anastasis, Galactica, Ideomatic, Back to your planet riempiono palazzetti e discoteche.
Il successo di allarga a Spagna, Germania e inaspettatamente Russia.
Verso la metà degli anni’80 i Rockets non sono più in grado di emettere brani decenti e spariscono alla velocità di una supernova.
Allucinazioni di gruppo? Voglia di evasione? Quale il motivo di tanto e tale successo?
E soprattutto, come spiegare ai giovani di oggi che all’epoca i loro coetanei erano in delirio per questo fumettone spaziale?
Ai posteri, per il momento facciamoci una bella risata.
Ga-lac-ti-caaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa."

Euterpe ha detto...

La storia ovviammente ha dato ragione ai Kraftwerk però quando ho saputo che christian lebartz il cantante dei rockets era morto mi è molto dispiaciuto.Fabrice Quagliotti invece vive a Como da parecchio tempo.

Euterpe ha detto...

Ti ringrazio per avermi inviato il tuo vecchio post.Te la ricordi Universal Band dall'album Plasteroid a me era quella che piaceva di più perchè la più rock della loro produzione....se mi passi il termine

DiamondDog ha detto...

Quando si lanciavano sul rock erano ganzi, si vedeva che avrebbero fatto volentieri quella musica......
Io ho debole per Future Woman, il pezzo che li lanciò ancora prima del remake di On the road again (grande mossa commerciale).
Ho perfino il 45gg.
Ricordo che invece cambiai Plasteroid con In rock dei Deep Purple, sfruttando la dabbenaggine del proprietario a cui millantai il maggior valore del primo (non era ancora uscito Perfect Strangers, il disco che rilanciò i DP) rispetto al secondo.

Euterpe ha detto...

Tu sei un genio ma quello scusa tanto era un'idiota, per quanto carino potesse suonare all'epoca il disco dei rockets non si può neanche avvicinare al monumento musicale di un'epoca.Di perfect strangers mi ha gradevolmente sorpreso il fatto che l'abbiano proposta 10 giorni fa a milano in concerto

DiamondDog ha detto...

Più che un'idiota era uno che non conosceva affatto la musica, seguiva solo discoring e il festivalbar....vedessi com'era contento.
E io che mi sono sentito in colpa come uno che ruba l'elemosina in chiesa....

Leandro Giovannini ha detto...

Io parteggiavo per i kraftwerk, anche se non vado pazzo per questo genere di musica. I Rockets, li ringrazio perchè mi hanno fatto scoprire i Canned Heat grazie alla loro cover di On the Road Again, ma il motivo perchè li ascoltavo era perchè piacevano da matti ad una ragazzina a cui facevo il filo. ;-)
Ciao

Franco Zaio ha detto...

Non c'è storia: i Rockets erano patacche, divertenti ma anche ridicoli, per me almeno, invece i Kraftwerk erano dei maestri assoluti.

Euterpe ha detto...

@ Franco Zaio
I Kraftwerk erano talmente avanti che non tutti,vedi il sottoscritto,ne avevano capito subito l'importanza

Euterpe ha detto...

@ harmonica
anch'io ringrazio i rockets perchè così ho scoperto i Canned Heat

giardigno65 ha detto...

anch'io sono per il pelatoni argentati, ma i kraftwerk sono stati più longevi musicalmente.

Andrea Aguzzi ha detto...

sono per i Krapftwerk, ho anche qualche cassetta dei Rockets a casa ma l'algida e severae estetica musicale dei signori delle macchine tedeschi non è nemmeno confrontabile ai pelatoni argentati. Per non parlare delle incredibili influenze che hanno esercitato ad esempio sulla creazione della techno di Detroit

"Ich bin der Musikant mit Taschenrechner in der Hand"

andrea sessarego ha detto...

Anch'io all'epoca ero più per i Rockets, visto che erano più vicini alla discomusic. La cosa curiosa è che ho sempre amato la musica elettronica e sempre odiato i Kraftwerk, forse per contrappormi a un amico che invece odiava l'elettronica ma adorava i Kraftwerk. Poi mi sono ricreduto sui tedeschi, "Computer Love" è il pezzo che mi ha fatto rivedere il tutto.

Anonimo ha detto...

rockets forever,sempre in pista...

Luke ha detto...

Christian Lebartz non è morto, sta benissimo come tutti gli altri 4 ex argentati !!