mercoledì 9 settembre 2009

Il Mistero di Videocracy



Much ado about nothing avrebbe detto il buon vecchio William;sono reduce dalla visione del film-documentario Videocracy del produttore italo-svedese Erik Gandini e che tanto ha fatto parlare di sè negli ultimi tempi per la censura da parte di Mediaset e Rai che hanno rifiutato di diffonderne il trailer promozionale.Con queste premesse era abbastanza scontato che il tutto generasse nel sottoscritto curiosità ed aspettative.Chissà cosa viene mostrato e chissà cosa viene svelato di nuovo sulle tv di Silvio visto che non ce lo vogliono fare vedere,pensavo.
Assolutamente nulla!!!
In realtà il film non è nient'altro che un documentario in cui si mostra tutto quello che guardando le tv nazionali e leggendo la stampa nostrana sappiamo già a memoria.Di politico c'è poco o niente, per il resto si seguono le interviste con Lele Mora,Fabrizio Corona,Fabio il regista del Grande Fratello e Marella la vicina di casa di Berlusconi in Sardegna.
Le scene "forti" sono la suoneria del cellulare di Mora con il video di Giovinezza,la confessione di Fabio che ci spiega che quando c'è Silvio da Vespa il G.F.finisce prima e il nudo integrale di Corona.
Non dimentichiamo poi che le immagini girate all'interno degli studi di Mediaset e Rai e le interviste a Mora e Corona sono state autorizzate con tanto di liberatorie firmate,dunque non ci si spiega proprio da dove nasca la seguente censura.
A questo punto il quesito,di shakespeariana ispirazione, che mi sono posto e che vi pongo è : c'è del marcio in Svezia?

2 commenti:

Harmonica ha detto...

E io che mi credevo che fosse un film alla Michael Moore...
Mi sa che aspetterò il dvd.
Forse può essere utile per un pubblico straniero, perchè qui da noi chi si tiene informato non ha bisogno di questo tipo di film, per gli altri, ovvero per i berluscones, film del genere non fanno nè caldo nè freddo.

Mario ha detto...

Condivido pienamente. Dopo averne vista metà (tutto non ce la faccio) mi sono detto: embè? L'ennesima prova a sensazione basata sul già conosciuto, quindi sul nulla.
Comincio a pensare che l'antiberlusconismo sia una malattia che sta ammalando più chi la fa di chi la riceve.
Un videodocumentario totalmente inutile, per nulla provocatorio, per nulla pericoloso e addirittura impreciso.