martedì 1 settembre 2009

Aspettando...Godot



Dopo essermi sfogato ieri con qualche appunto sull'organizzazione dell'Urban Festival di Milano mi dedicherò in questo post a qualche breve commento riguardante solo la musica.Ad aprire la maratona musicale sono stati i fiorentini Hacienda sui quali però preferisco non esprimermi perchè sono arrivato tardi ed ho sentito solo 2 canzoni quindi dato che non li conoscevo prima non ritengo di avere elementi sufficienti per esprimere un giudizio credibile ed onesto.Dopo di loro spazio agli australiani Expatriate che non mi hanno convinto per nulla; genere davvero monocorde e soprattutto poco coinvolgenti.Visto che il concerto si svolgeva in Italia si poteva invitare qualche band autoctona che avrebbe avuto più motivazioni e più seguito.Terzo gruppo a salire sul palco i britannici Twisted Wheel il cui album di esordio è stato ben accolto da pubblico e critica.Indubbiammente su disco non sono male anche se non inventano nulla di nuovo ma la performance live lascia un po'a desiderare.Vista la giovane età consiglierei,per farsi le ossa,qualche tour di pubs e qualche festicciola di paese in più che fanno curriculum ed aiutano ad essere un po'più sicuri del fatto proprio.



Alle 19.10 è giunto l'attesissimo momento dei Kasabian che,poco opportunamente, sono stati fatti suonare prima dei Kooks.Non sono fan nè degli uni nè degli altri ma era più che evidente che i Kasabian avrebbero avuto molto più seguito dei colleghi e dunque farli suonare così presto non è stato un colpo di genio.Detto ciò bisogna assolutamente ammettere che gli eroi di giornata sono stati loro se ci limitiamo ad osservare la risposta del pubblico.Tra l'altro hanno dimostrato di essere intelligenti nella gestione del tempo a disposizione concentrando nell'oretta di performance i loro brani più conosciuti e quindi più coinvolgenti.Da segnalare che il loro show è stato sicuramente penalizzato da una audio non all'altezza,anche se in me rimane il dubbio che siano una band più da disco che da concerto e che come musicisti non siano proprio dei virtuosi.
Alle 20.40 hanno iniziato a suonare i Kooks.Ai quali faccio i complimenti poichè hanno fatto vedere di cavarsela piuttosto bene con il palcoscenico.Voce e strumenti tutto a posto ed il sound rispetto a chi li aveva preceduti era nettamente migliore.Unico incoveniente,cosa che mi ha sorpreso molto,è stato il fatto che il pubblico non se li è filati proprio se non per quei 4 hits che più o meno tutti conoscono ( Naive,She moves in her own way,Shine on e Always where i need to be).Ci hanno anche provato ad accendere gli animi accennando Live Forever ma forse non era il caso.Francamente pensavo che in Italia fossero più amati.



Alle 22.30 dopo aver aspettato per quasi 7 ore gli Oasis-Godot ho finalmente riempito una casella che rimaneva vuota da quasi 30 anni : DEEP PURPLE.
E' vero Blackmore non c'è più da un pezzo ( ma Steve Morse è un signor chitarrista ) Jon Lord si è ritirato ( Don Airey comunque è uno dei pochi al mondo che non lo fa rimpiangere ) Ian Gillan ha bisogno di un sacco di pause perchè con la voce altrimenti non ce la fa, ma quando girano spaccano ancora alla grandissima.L'avvio di concerto con Highway Star è stato una botta al cuore.Poi alcuni classicissimi come Fireball Strange Kind of Woman e Space Truckin'sono l'abc dell'hard-blues.
Per motivi generazionali e anche per tirarmela un po' non ho postato la scontata Smoke on the Water ma la bellissima Perfect Strangers incisa negli anni 80.
Chi è rimasto,dato che metà del pubblico se ne andato prima,penso che abbia apprezzato un gruppo che dal punto di vista tecnico in 5 minuti si è messo in tasca tutti quelli che avevano suonato prima.Sintomatico che il penultimo bis sia stato Hush!!!.....Dubito che fra 40 anni Kooks e Kasabian potranno salire su un palco e cantare davanti a quelli che potrebbero essere loro nipoti.

1 commento:

Lucien ha detto...

I Kasabian quest'anno hanno fatto un bel disco. Peccato per l'audio.