mercoledì 7 novembre 2012

Quando c'era il Grunge o giù di lì



La mia più che ventennale carriera radiofonica ha vissuto senza dubbio il momento più intenso nella prima metà degli anni 90, periodo in cui l'Hair metal lasciava ( purtroppo ) lo scettro al Grunge.
Diciamo che in generale sono sempre stato molto filo-americano in quanto a gusti e questo lo lasciavo assolutamente trasparire nelle playlists che preparavo per le radio in cui ho lavorato.
Essere quasi paranoico nello spulciare le classifiche di Billboard mi portava ad innamorarmi di brani che magari oltre Oceano godevano di un buon successo mentre qua nessuno se li filava, quindi quando Pearl Jam ,Alice in Chains e Soundgarden ( che pure adoro ) si imponevano anche qua, io spingevo per gruppi minori come per esempio i Candlebox che potete ascoltare ad inizio post con il loro più grosso successo: Far Behind del 1993. In pochi anni la stella del Grunge tramontò e ci fu ,durante il periodo dell'agonia di questo genere ( ? ) , qualche gruppo che voleva già prendere le distanze dal re morente ma cercava di mantenere il piede in 2 scarpe. Fu questo il caso dei Brother Cane che nel 95 sfornarono questo brano dal titolo And fools shine on che stabilì per l'epoca un record rimanendo alla numero 1 della Rock Chart per più di 12 settimane.



Comunque appena finisce il Grunge nasce il post-Grunge e sul finire del millennio ecco spuntare gruppi come i Creed che nel 99 sbancano con l'album Human Clay che in America vende 11 milioni di copie grazie anche a pezzi come Higher che vi propongo a fine post.

11 commenti:

Irriverent Escapade ha detto...

Mah. Da banale fruitrice di musica che si lascia trascinare da sensazioni (che a volte si trasformano in passione, a volte no...) ho sempre avuto delle remore nei confronti del Grunge. Probabilmente non ne ho mai capito un piffero ma, ti diró, che ogni volta che ascolto questo genere di musica (e dopo averti letto, ho ascoltato tutto con attenzione) a me non resta nulla....

unwise ha detto...

grunge? e che cazzo è il grunge? :)

DiamondDog ha detto...

Il Grunge è uno dei più grandi equivoci della scena musicale, si è tentato di far passare per "genere" una semplice riedizione di rock anni 70 accompagnata da un certo tipo di abbigliamento. Il tutto con evidenti fini commerciali facilitati dai concetti di "community", appartenenza ecc.
Ci sono stati ottimi gruppi in quel periodo (per me Alice in Chains e Mudhoney i vertici, ma definirli "grunge" è dura) e ottime canzoni (Black Hole Sun, Man in a box, Even flow e tante altre).
Ma a posteriori resta poco o niente.
Il post grunge quindi, innestandosi sul poco o niente, l'ho sempre considerato anche meno.
Anche se devo riconoscere a qualche gruppo (tra questi i Creed) di sapere come si scrivono dei buoni pezzi rock...

Euterpe ha detto...

@ tutti
alla fine credo che un po' l'età conti , probabilmente un trentacinquenne ricorderebbe quella parentesi, breve ma intensa, di musica Rock con maggior affetto.
Sarà che passandoli tutti i giorni alcuni comunque di quei brani mi sono rimasti e mi fa molto piacere riascoltarli, però mi rendo conto che al giudizio della storia ne sono sopravvissuti davvero pochi.

Blackswan ha detto...

Ai tempi del grunge ero ( musicalmente ) molto più felice :)
Creed, Staind, Bush e quella roba lì non mi hanno mai convinti.
Notevoli, invece, anche se minori, i Candle Box.

Leandro Giovannini ha detto...

Quoto I.E., avevano già detto tutto e meglio, venti anni prima. Solito discorso: per i pischelli digiuni di hard rock, magari era una roba che non avevano mai ascoltato prima, per noi vecchietti sapeva già di revival.

Alexdoc ha detto...

Hanno messo sotto il nome "Grunge" un'ondata di gruppi rock senza molto in comune tra loro se non il rifiutare allo stile musicale/etico/estetico dei fratelli maggiori (l'Hard & Heavy degli '80, soprattutto glam e street) in nome della musica dei padri e l'unire in un modo appetibile caratteristiche Punk e Metal, fino ad allora quasi inconciliabili tra loro se non negli estremismi di certo Thrash. Ho 36 anni e dovrei essere il tipico nostalgico di questa parola magica, ma in realtà non mi è rimasto molto e mi sento più legato ai '70 e anche agli '80. Alla fine le band che preferisco tra tutte quelle targate con questo termine sono gli Screaming Trees del giovane Mark Lanegan e i Soundgarden (di cui a giorni uscirà l'album della reunion), oltre alle "opere uniche" di Temple of The Dog (Pearl Jam con l'apporto vocale di Chris Cornell) e Mad Season (Lanegan ospite degli Alice In Chains). Non male le due "one hit wonder" dei due video postati. Del cosiddetto "post-grunge", derivazione "al quadrato" di una cosa già derivativa di suo, poco m'interessa se non che rappresenta per gli anni 2000 quello che l'AOR Fm è stato per gli '80, ovvero fornitura di qualche buona canzone come tappeto ideale per film e telefilm.

Irriverent Escapade ha detto...

Orpa Hamo, vacci piano col dare dei "vecchietti" a destra e a manca....;-)

Euterpe ha detto...

@ alexdoc
temple fo the dog anche per me uno dei punti più alti del movimento

Lucy ha detto...

Ad inizio anni '90 ero ventenne, universitaria. Ascoltavo Rai Stereo 2 e Planet Rock, in particolare. In quel periodo passavano musica fantastica, tutto il cosiddetto "grunge" transitava da lì ed io ne ero completamente ammaliata. Sono andata ai concerti dei Nirvana, dei Soundgarden, dei Pearl Jam anche se amavo gli Alice in Chains su tutti e oggi, a distanza di 20 anni, ancora ascolto questa musica.
I Brother Cane con la canzone And fools shine ricordano Mai in the box degli AIC, per dire. Il post grunge? Inutile, of course. Nel '96 era tutto finito.

Euterpe ha detto...

@ lucy
anch'io amavo e amo gli Alice in Chains.