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lunedì 1 febbraio 2010

Cosa resta di quegli anni 80

Non ci vuole molto ad accorgersi che ultimamente, in un momento storico di stasi creativa come quello che stiamo vivendo, stili, immagini e mode generati negli anni 80 vengono imitati e rimescolati a nostro uso e consumo.E' sufficiente pensare alle riunion musicali avvenute o annunciate negli ultimi tempi(Spandau Ballet,Ultravox,Soundgarden solo per citarne alcuni) o entrare in un qualsiasi negozio di abbigliamento.
Al comune di Monza qualcuno si è accorto dove sta tirando il vento e ha avuto la lungimiranza di approfittarne.
Il Serrone di Villa Reale e l'Arengario a Monza ospitano fino al 14 febbraio 2010 una mostra dedicata alla pittura della ribellione, quella degli anni'80.
Glia nni 80 sono stati anni di cambiamenti e di stasi, di cadute e risalite, di revisionismo e di futuro ma soprattutto anni di arte contemporanea;sono ricordati in arte, oggi, come un momento di radicale mutamento attraverso la cosiddetta “fine delle avanguardie” e la nascita di un altro sistema artistico. Si affermarono nuovi movimenti, quali la Transavanguardia italiana, i Nuovi Selvaggi tedeschi, i graffitisti statunitensi, laYoung British Sculpture, gli Anacronisti, la Figuration Libre francese, ma emersero anche forti individualità, come Mario Schifano, Mimmo Paladino, Francesco Clemente, Luigi Ontani,Georg Baselitz, Markus Lupertz, Anselm Kiefer, Helmut Middendorf, Keith Haring, Jean Michel Basquiat,Robert Combas, Julian Schnabel,Anish Kapoor.
Gli anni 80 riportarono l’arte ad una forma grafica più tradizionale, ancorandola alla piacevolezza del colore e della forma.
Il detonatore del cambiamento fu l'insofferenza per il minimalismo e il concettualismo degli anni Sessanta e Settanta
L' esplodere del benessere dei cosiddetti anni dell' edonismo reaganiano creò il mercato adatto a una pittura piacevole, comprensibile, di grande formato e con una forte componente manuale che poteva compiacere l' acquirente soddisfatto di possedere qualcosa di fatto a mano, di unico.
I centri artistici di questi anni furono i due Paesi che più a lungo avevano vissuto sotto la cupezza degli anni di piombo: la Germania e l' Italia.

Schifano- Orto Botanico,1982, smalti su tela